Alitalia, parte in salita l’aumento di capitale

Crollo dei diritti per la sottoscrizione. Titolo sull’ottovolante (meno 2,77%)

da Milano

Esordio negativo per l’aumento di capitale di Alitalia anche se è presto per trarre delle conclusioni. Dopo la perdita di oltre il 10% di venerdì, subito dopo il varo della ricapitalizzazione che deve, tra l’altro, far scendere il Tesoro sotto il 50%, ieri a fine seduta, dopo una giornata sull’ottovolante, il “nuovo” titolo Alitalia ha chiuso in calo del 2,77% a 1,37 euro.
Ancor peggio i diritti per sottoscrivere l’aumento che hanno subito una vera e propria débâcle. Una pioggia di ordini di vendita si è abbattuta sui diritti Alitalia Axa, quelli derivanti dalle azioni, che hanno perso il 35,92% a 2,65 euro. Per non parlare delle Alitalia sottoscrizione AZ, i diritti derivanti dalle obbligazioni, che hanno lasciato sul terreno il 53,59% a 0,06 euro. In particolare le Alitalia ordinarie, che venerdì avevano chiuso in ribasso del 10,7% a 5,48 euro, sono state calcolate da Borsa Italiana a 1,4162 euro e i relativi diritti a 4,1357 euro. Per l’obbligazione convertibile 7,5% Alitalia 2010 il prezzo rettificato è passato a 70,9760 euro, con il diritto d’opzione a 0,1408 euro. Un crollo in parte atteso dagli operatori e abbastanza comune in questo genere di operazioni che è comunque avvenuto proprio nel giorno in cui il presidente e amministratore delegato Giancarlo Cimoli ha incontrato a Milano gli investitori, prima tappa del roadshow per presentare al mercato la ricapitalizzazione della compagnia. Sarà poi la volta delle Piazze europee di Londra, Francoforte, Parigi, Zurigo e Amsterdam e, nel giro di dieci giorni, toccherà anche New York e Boston. All’apertura delle contrattazioni il titolo Alitalia si è tuttavia presentato con segno positivo, e con un picco fino a 1,49 euro, per poi attestarsi a metà seduta a ridosso di quota 1,36. Il diritto, ha invece esordito poco dopo le dieci a 3,2 euro, ha fatto un massimo di 3,25 euro ma è stato poi sospeso al ribasso a un minimo di 2,52 euro. Al di là dell’accoglimento dell’operazione sul mercato, per la compagnia è comunque finalmente arrivato il momento che consentirà il suo salvataggio e il possibile rilancio grazie all’iniezione di denaro fresco.


Infine Alitalia si è rivolta alla magistratura per ottenere i danni da Ryanair. La compagnia aerea italiana ritiene di essere stata denigrata a colpi di pubblicità dalla low cost irlandese e quindi vuole oltre 20 milioni di danni.

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