Allarme «bomba sporca», paura a New York

Intensificati i controlli a Manhattan, sui ponti e nei tunnel

Torna la paura a New York, e questa volta ha un nome: Dirty Bomb, bomba sporca, o l’atomica dei poveri, come la chiama qualcuno. Ieri le autorità di New York hanno lanciato un allarme nella Grande Mela. La polizia ha intensificato le misure di sicurezza a Manhattan, sui ponti e nei tunnel.
A provocare l’allarme è stata una notizia apparsa su internet, secondo la quale Al Qaida starebbe progettando appunto una «bomba sporca». Anche se la polizia di New York City afferma in un comunicato che la minaccia contro la città è «una minaccia radioattiva non verificata». Comunque le misure di sicurezza sono state intensificate, anche se lo stato di allerta resta tuttavia invariato sull’«arancione».
Il sindaco di New York, Michael Bloomberg, ha detto che non c’è alcuna ragione di ritenere questa minaccia diversa dalle innumerevoli altre seguite all’11 settembre.
La notizia è stata riportata sul sito israeliano «www.debka.com». In seguito a questa segnalazione, in aree particolarmente importanti di Manhattan - come la 34ma strada, dove si trovano l’Empire State Building, il Madison Square Garden e i grandi magazzini Macy’s - sono stati istituiti alcuni checkpoint e sono stati rafforzati i controlli con rilevatori di radiazioni.
Debka sostiene che le sue informazioni sono il frutto di intercettazioni di alcuni messaggi sui siti di Al Qaida. L’organizzazione terroristica di Osama bin Laden accusa gli americani di aver commesso un grave errore sottovalutando il video diffuso la settimana scorsa dal portavoce di Al Qaida, Adam Gaddhan. «Gli americani si accorgeranno presto del loro errore, quando le loro città saranno colpite», diceva uno di questi messaggi.
Secondo un altro messaggio - afferma sempre il sito israeliano Debka - gli attacchi saranno compiuti «con camion carichi di materiale radioattivo contro le maggiori città americane e i più importanti centri finanziari». Un terzo messaggio fa riferimento a New York, Los Angeles e Miami come possibili obiettivi. «L’attacco - afferma quest’ultimo messaggio -, con l’aiuto di Allah provocherà un tracollo economico, numerosi morti e una crisi finanziaria tale da indurre gli Stati Uniti a ritirare le sue forze militari da molte parti del mondo, compreso l’Irak».
Debka afferma ancora che secondo le fonti dell’antiterrorismo su cui si basano le sue informazioni non sono in grado di valutare quanto seriamente debbano essere prese queste minacce, quanto esse siano reali o, invece, rientrino in una guerra di nervi che ha lo scopo di amplificare il video rilasciato da Adam Gaddahn.
La bomba sporca è comunque l’ordigno più accessibile a un’organizzazione terroristica che voglia colpire una grande città. Nelle bombe atomiche l’esplosione è prodotta dalla fissione o dalla fusione di materiale fissile radioattivo, mentre le Dirty Bombs contengono esplosivo convenzionale ricoperto con materiale radioattivo o a dispersione radiologica. Finora si conosce un solo caso di bomba sporca utilizzata: nel 1996 i ribelli ceceni costruirono una bomba sporca al Cesio da 15 chili e la lasciarono nel parco Izmailov di Mosca, ma non la attivarono.
Con un bomba sporca il numero delle vittime esposte al contagio è limitato. I decessi sarebbero provocati principalmente dall’esplosione vera e propria e non dalle conseguenze dirette della radioattività.

Inoltre, con un esplosivo convenzionale, il materiale radioattivo può essere distribuito soltanto su un’area limitata.
Obiettivi ideali delle bombe sporche sono tutti i posti sotterranei molto affollati, come metropolitane, ospedali, scuole e luoghi istituzionali.

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