«Napoli è la più misteriosa città d'Europa
è una Pompei che non è stata mai sepolta
», scriveva nel 1949 Curzio Malaparte nel romanzo La pelle. Oggi, grazie alla grande opera di rilancio, iniziata quasi una ventina d'anni fa, presenta un volto diverso, moderno, pur senza avere perso il suo straordinario fascino. Così, oltre ai classici circuiti, c'è da scoprire una Napoli contemporanea, in fermento, che si fa largo oltre gli stereotipi barocchi che la storia ci ha consegnato. A partire dal sottosuolo dove, tra scavi archeologici e grotte di tufo, corre la Metropolitana dell'Arte, un'opera colossale, avviata anni fa. L'ultima stazione aperta, Università, firmata dal designer Karim Rashid, stimola la creatività e l'immaginazione dei viaggiatori. Già percorrendo le scale d'accesso, ci si ritrova circondati da «un mare» di parole, coniate negli ultimi cinquant'anni, stampate in rosa e in verde sui rivestimenti in ceramica, come «virtual», «network», «database», «software» (www.metro.na.it). Nei paraggi merita una visita la Cappella Sansevero, al cui interno si trova il Cristo Velato, una delle sculture più note e suggestive al mondo. Poco distante c'è Nea ArtGallery, delizioso art-cafè-galleria dove vige il contrasto nuovo e antico, tra performance teatrali e presentazioni letterarie che si alternano a dj-set ed eventi di video arte, accompagnati da aperitivi (www.spazionea.it).
Proseguendo per via Toledo, nei Quartieri Spagnoli, nascosto nei vicoli, c'è Casaforte S.B. (tel.081.401024), un loft/galleria, parte di un ex convento ed un ex opificio, con interni ipercontemporanei. Pochi passi e si arriva in Piazza del Plebiscito, su cui si affacciano Palazzo Reale, la chiesa di San Francesco di Paola, Palazzo Salerno e il Palazzo della Foresteria. Al centro due statue equestri del Canova, raffiguranti Ferdinando I e Carlo III di Borbone. Proseguendo oltre la Riviera di Chiaia s'incontra il nuovissimo Vojage Pittoresque Factory, uno spazio adibito a galleria d'arte e produzione di stampe, litografie ed eventi serali (corso Vittorio Emanuele 682). Tornando verso il centro, in via Martucci, si passa da Raro Design (www.raro-design.com), un collettivo d'artisti e designer, che espone e vende le sue collezioni in serie limitate e numerate. Sempre nello stesso quartiere, tra le boutique artigianali, da segnalare Habuhiah (www.paolagrandegioielli.com). Qui Paola Grande e sua figlia Giulia di Pace, jewel designer, fanno rinascere i gioielli a nuova vita, partendo dal recupero di pietre, oro e brillanti vintage. Ogni pezzo è unico, frutto di un'accurata ricerca, raffinato legame tra tradizione e contemporaneità. La ristrutturazione del negozio, appena aperto, è stata curata dall'interior designer Mario Bottiglieri. Interessante da visitare è la sua bottega in cui disegna mobili, oggetti ed interni e sperimenta nuove forme espressive (via Belledonne, tel.081.401197).
Per cenare si va a Palazzo Petrucci, dove lo chef Lino Scarallo, una stella Michelin, rivisita le classiche pietanze di mare e di terra della cucina napoletana. Solo pochi coperti all'interno di quelle che un tempo erano le stalle, ristrutturate in tono minimal, con cucina a vista (menù degustazione 50 euro, www.palazzopetrucci.it). Un indirizzo à la page per golosi fashionisti è la nuova bakery Cake Appeal dove si trovano torte decorate in pasta di zucchero, biscotti, mini-cake, cup-cake e macaron. Si organizzano anche corsi di sugar art e di pasticceria francese (www.cakeappeal.it).
Per dormire c'è il nuovissimo PM 3, un b&b, nel centro di Chiaia, in una strada di edifici Liberty, che sorprende per i suoi interni algidi, ipermoderni. (Doppia da 110 euro, www.pm3bbnapoli.com). Oppure, sul fronte del mare, zona di grande rilancio urbanistico, c'è il Romeo Hotel, che spicca per la facciata avveniristica. E' il primo art hotel napoletano, capolavoro di architettura e design firmato dallo studio giapponese Tange.
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