Dopo le troppe medaglie di legno e le tante recriminazioni, la pista dello Stade de France regala una grande gioia all’atletica azzurra. Dopo una gara condotta in maniera tatticamente perfetta, Nadia Battocletti trova lo spunto giusto sul rettilineo finale e porta a casa una medaglia d’argento dal peso specifico immenso. L’atleta azzurra, infatti, arrivata alla distanza più lunga del fondo quasi per caso, riesce nell’impresa di umiliare le favoritissime etiopi e la fortissima olandese Sifan Hassan, facendo per altro segnare il nuovo record italiano. La progressione dell’azzurra è fantastica e solo la keniana Beatrice Chebet riesce a resisterle, portando a casa l’oro. Grandissima la gioia dell’atleta che riesce finalmente a buttarsi alle spalle le polemiche legate a quella medaglia di bronzo che si è sentita sul collo solo per qualche ora.
Nadia colpisce al momento giusto
Alla vigilia Nadia Battocletti, con la delusione del quarto posto nei 5.000 metri sulle spalle, era sembrata quasi un’estranea nella distanza più lunga dell’atletica in pista. Dopo essersi vista sfilare dal collo la medaglia di bronzo, la trentina aveva detto che una medaglia nei 10.000 sarebbe stato un sogno ma non molti avrebbero scommesso un solo centesimo su di lei. Troppo forti le keniane, troppo deluse da un’Olimpiade da dimenticare le etiopi, troppo cinica l’olandese Sifan Hassan ed il suo finale micidiale. A dare una mano all’azzurra il fatto che si tratti di una gara gestita su ritmi non assurdi, con le favorite che si guardano in cagnesco consentendo a Nadia e alle competitive americane di rimanere a distanza di tiro.
La Battocletti non si è fatta prendere dall’ansia ed ha tenuto la situazione sotto controllo dall’inizio alla fine, rimanendo sempre tra le prime sei, lontana dalla pancia del gruppo, quella dove volano le gomitate e si rischiano le cadute. Più che passano i giri, più che si avvicina il finale, più che ci si aspetta l’attacco di questa o quella specialista africana ansiosa di evitare pessime sorprese sul rettilineo di arrivo. La spallata vera arriva negli ultimi trecento metri ma, quando c’è il cambio di passo netto, la trentina non solo risponde presente ma sembra addirittura averne ancora per giocare un pessimo scherzo a tutte.
Sulla curva ecco che Nadia stringe i denti, poi allunga e si fa largo tra le rivali, incurante del fatto che la Hassan si stia preparando all’ennesimo finale micidiale. La Battocletti non si fa spaventare, resiste, addirittura chiude fortissimo, tanto da sfiorare l’apoteosi ed il sorpasso sul filo di lana nei confronti della keniana Chebet. Il furto con scasso non le riesce ma poco importa: l’Italia è argento nei 10.000 metri, una medaglia che vale tanto quanto un oro. Applausi a scena aperta.
“No, adesso non mi scappate”
L’atleta trentina è ancora incredula quando si presenta in zona mista ai microfoni della Rai ma, nonostante tutto, non si prende troppo sul serio: “Questa medaglia fa anche un po’ sorridere, ero arrivata a queste Olimpiadi con la voglia di imparare tanto e allo stesso tempo di mettermi alla prova. Il mio focus era il 5000 perché andavo fortissimo ma nelle ultime settimane ho causato un paio di fastidi e dolori, quindi mi hanno obbligato a ridurre il carico”. L’atleta azzurra non è certo una specialista della distanza e questo, forse, spiega perché si sia presentata senza troppe aspettative e con la voglia di giocarsi il tutto per tutto: “Questa è la mia quarta gara sui 10.000, e l'avvicinamento non è stato semplice, anche dopo il 5000 sono stata tanto male. Perché a un certo punto papà mi guarda e mi dice 'Per me può bastare così, hai fatto già tantissimo. Non esageriamo, meglio la salute’. Solo che volevo divertirmi ancora”.
Non è stata certo una passeggiata di salute: la Battocletti ammette che “il riscaldamento non è andato come speravo, dopo una decina di minuti ho iniziato ad accusare male al tendine. In fretta e furia Carlo mi ha messo un tape ma nel corso della gara ogni giro mi si staccava sempre più”. A questo punto Nadia pensa all’errore fatto nei 5.000, quando il ritmo troppo elevato le aveva rovinato il finale: “Quando loro strappano, strappano forte, poi tagliano quel ritmo nell'ultimo giro e quindi nell'ultimo 500 metri/600 metri avevo gli occhi aperti, ho detto ‘No, adesso non mi scappate’”. Dopo la gioia, il pensiero alla sua gente, che l’ha seguita da lontano: “Sono davvero molto felice, devo ringraziare tutti gli italiani che in questi giorni mi hanno davvero riempito di messaggi di affetto, di felicità e di leggerezza e devo ringraziare la mia Cavareno che mi sta dando un'altra serata, con un maxi schermo, davvero quando mi inviano i video, i disegni dei bambini, gli audio, è una cosa che davvero mi si scioglie il cuore”. L’ultimo pensiero va a quel rettilineo finale: “Sono ancora in defibrillazione, non capisco bene quello sia successo. Gli ultimi 100 metri sono stati una cosa allucinante, ho seguito alla perfezione le atlete che mi avrebbero portato via, le atlete più veloci, per quello che sono state all'interno.
Infatti immaginavo mia mamma che mi diceva di stare attenta, occhio non cadere, non stare all'interno ed io, invece, all'ultimo giro sono stata perennemente all'interno”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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