Finalmente l’Italia riesce ad aprire il conto delle medaglie dell’atletica, anche se con una del metallo meno pregiato. Il protagonista è Mattia Furlani, che i 19 anni, si batte a lungo contro due dei migliori specialisti del salto in lungo sul palcoscenico dello Stade de France. L’atleta laziale parte fortissimo, facendo segnare un 8.34 che parrebbe promettere grandi cose ma non è in grado di migliorarsi nei salti successivi. La distanza dall’argento è minima: solo due centimetri che favoriscono il giamaicano Wayne Pinnock. La medaglia d’oro va al greco Miltiadis Tentoglou, che si conferma campione olimpico del salto in lungo. Furlani, che riporta una medaglia all’Italia nel lungo 40 anni dopo il bronzo di Giovanni Evangelisti, avrà tante occasioni di battersi con lui in futuro.
Una gara comunque importante
Considerato il parco di rivali in una delle finali di salto in lungo più competitive degli ultimi anni, il primo salto di Mattia Furlani sembra una dichiarazione di intenti ben chiara. L’azzurro salta subito una misura importante, 8 metri e 34 centimetri, viziata dal capriccioso vento parigino con un metro a favore. Ci vuole qualche salto perché il favorito Tentoglou migliori l’8.27 che continua a far sognare Furlani. Alla fine, però, imporre la sua legge: se l’azzurro al secondo salto si ferma ad 8.25, il greco trova il salto giusto per l’oro, chiudendo ad 8.48.
Un paio di minuti dopo tocca al giamaicano trovare un buon salto e quell’8.36 che batte di soli due centimetri il risultato dell’atleta tricolore. Il resto della finale vede l’azzurro che, pur mettendo una serie su livelli molto elevati, non riesce a migliorare la sua misura: i rimpianti sono per il quarto salto, nullo per poco, che sembrava essere andato attorno agli 8 metri e 50. Alla fine a ridere è l’atleta greco, che conferma l’oro conquistato tre anni fa a Tokyo ed il dominio nel lungo. Altrettanto soddisfatti il giamaicano e l’italiano: riuscire a mettere a collo una medaglia a soli 19 anni, facendo segnare la migliore prestazione al mondo per gli under 20 non era affatto scontato.
Furlani: “Date tempo ai giovani di crescere”
Commosso l’atleta di Marino ai microfoni della Rai: “Mi sono stufato di piangere ogni volta che vinco qualcosa, altrimenti sembro un piagnone. Ci ho creduto fino alla fine, è stata l’emozione più grande della mia vita. Ringrazio tutti coloro che hanno supportato il mio percorso, questa medaglia è tanto loro quanto mia”. L’azzurro è soddisfatto dalla regolarità dei suoi salti, sempre oltre gli otto metri: “Credo sia stata una delle mie migliori gare tecniche, impressionante, ho dimostrato a me stesso quanto abbia pagato il lavoro in pedana. Sono felice che sia uscito questo risultato. Sul lato emotivo non ho parole, è la dimostrazione che per i risultati ci vuole tempo. L’anno scorso a Budapest ero diciottesimo, quest’anno sono bronzo olimpico”.
Il pensiero di Mattia va agli altri atleti giovani, cui bisogna dare l’occasione di misurarsi coi grandi: “Bisogna dare tempo ai giovani di crescere, sono sicuro che migliorerò ancora. Bisogna dare fiducia non solo a me ma a tutti i giovani che lavorano duro ogni giorno. Spero di essergli di ispirazione, bisogna però avere il tempo di migliorare”. Il pensiero va al lavoro, alle difficoltà degli ultimi mesi, fondamentali per arrivare a questo risultato: “Bisogna sviluppare l’approccio mentale attraverso le esperienze: servono a tutti gli atleti, specialmente se giovani, bisogna fare esperienza. Dopo tre eventi importanti si arriva ma ci vuole tempo e tanto lavoro”.
Mattia, però, guarda già avanti: “Una medaglia olimpica vuol dire tanto, è una cosa alla quale ho sempre aspirato. Spero che sia l’inizio di una grande serie di medaglie.
Ora bisogna solo cercare di migliorarsi ancora. Sono ancora più contento di essere arrivato ai risultati con l’aiuto della famiglia: ora godiamoci la medaglia ma domani torneremo al lavoro per cercare di andare ancora più lungo”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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