Special Olympics, torcia in Vaticano. Conto alla rovescia per la partenza

la manifestazione per gli atleti con disabilità intellettiva si svolgerà tra pochi giorni a Torino e nelle montagne piemontesi. Cerimonia di apertura l’8 marzo. 1500 atleti da tutto il mondo, 88 gli italiani in gara

Special Olympics, torcia in Vaticano. Conto alla rovescia per la partenza

Atene - E ora che la torcia della speranza ha ricevuto la benedizione al Vaticano, gli Special Olympics possono davvero iniziare. Dopo l’accensione della fiamma nella cerimonia di ieri allo Zappeion di Atene e poi il passaggio della torcia – per mano del primo tedoforo Andrea Spezzano, atleta biellese del triathlon – nell’ambasciata italiana in Grecia con l'atteso discorso dell’ambasciatore Paolo Cuculi, questa mattina la fiamma è arrivata nella Santa Sede, dove monsignor Orazio Pepe ha accolto la delegazione dei Giochi Mondiali invernali Special Olympics, la manifestazione per gli atleti con disabilità intellettiva che si svolgerà tra pochi giorni a Torino e nelle montagne piemontesi (Sestriere, Bardonecchia e Pragelato). “La speranza è anche una virtù cristiana. Quella che non ci ferma. La speranza è una virtù dinamica. Che ci fa vedere un futuro e una meta da raggiungere. Per raggiungere mete bisogna anche impegnarsi”, le parole del segretario della Fabbrica di San Pietro, subentrato al Pontefice nella benedizione dopo il ricovero di quest’ultimo.

Manca sempre meno al via degli Special Olympics: la cerimonia di apertura è prevista l’8 marzo al Pala Inalpi del capoluogo piemontese. Una rassegna che ha visto il governo italiano muoversi in prima persona per finanziare un evento che va oltre lo sport: dà un messaggio di inclusione significativo. L’obiettivo principale è promuovere e celebrare individui con disabilità intellettuale. Non importa da che Paesi provengano. Questo progetto ha l’appoggio delle istituzioni nazionali e locali. È per questo che in prima linea, nel giorno dell’arrivo della torcia all'aeroporto di Fiumicino – giunta nella serata di ieri – c’era il Ministro dello Sport e i Giovani, Andrea Abodi. “Ogni volta che incontro questi atleti ho motivi per imparare qualcosa. Sempre sorridenti nel festeggiare quello che la vita gli sta dando, abbiamo molto da apprendere e fare tesoro di questa loro sensibilità per mettere loro e le loro famiglie nelle condizioni non solo di fare sport, ma nelle condizioni migliori di vivere. I Giochi Mondiali invernali a Torino e nel Piemonte sono una meravigliosa parentesi che cercheremo di tenere più aperta possibile per fare in modo che il nostro impegno si possa rinnovare oltre le competizioni. Verranno 1500 atleti da tutto il mondo, questo sarà un messaggio universale in una delicata fase della storia dell’umanità che penso possa insegnare tanto. Prosegue il messaggio che anche durante le Paralimpiadi di Parigi è stato dato a tutto il mondo. Molto spesso ci concentriamo sulle vittorie, ma questi ragazzi ci insegnano che partecipare è ancora più importante di vincere. Mi auguro che questa chiave di inclusione, che consente di comprendere il senso della loro vita, aiuti tutti a vedere le cose con un occhio diverso. E apprezzare quello che si ha, senza pensare a quello che manca”. Insieme ad Abodi presente anche il ministro del Turismo Daniela Santanchè: "Voglio ringraziare gli atleti e i familiari. Vederli mettere il cuore, l'anima ci fa rendere partecipi di queste incredibili persone. Nonostante le difficoltà di questa vita ci dimostrano che sono più forti di noi. Questa è una bella squadra e siamo qui per vincere".

Addentrandoci alla questione dei costi per organizzare un evento globale di questa grandezza, dato che saranno 102 le delegazioni che vi parteciperanno, fra cui anche la Russia, il direttore generale del comitato organizzatore Torino 2025 Mauro Di Gennaro fa sapere ha dichiarato: “Dal punto di vista governativo un evento del genere costa 25 milioni di euro. In questo caso, 22 milioni di euro arrivano sotto forma di contributi. Riguardano il dipartimento sport, il dipartimento delle politiche con disabilità e il dipartimento del turismo. La Regione Piemonte ha aggiunto 3 milioni di euro. Abbiamo anche le concessioni del comune di Torino, non quantificabili a livello di soldi. Abbiamo coinvolto le realtà economiche locali. Torinesi e piemontesi. Stiamo coinvolgendo anche l’asl della città di Torino, come già fatto con le Universiadi e come farà Milano-Cortina”.

Alla base degli Special Olympics ci sono ovviamente gli atleti. Che devono essere accompagnati da familiari e dai loro preparatori. Saranno in totale 88 gli italiani in gara. “Lo spirito che ci ha mosso, è stato quello di mettere l’atleta al centro – prosegue Di Gennaro –. Dal 6 marzo arriveranno le prime delegazioni. L’accompagnamento dei familiari cosa importante. Per l’atleta di Special Olympics, oltre alle medaglie in palio è rappresentato un percorso di inclusione nella comunità. È la prima volta che sono lontani dalla comfort zone, senza familiari e senza tecnici. Per loro questo evento è importante per cercare di essere accettati dalla società. Sono onorato di poterli aiutare nel completamento di questo percorso”. Si aspettano più di 1000 giornalisti accreditati.

“Avremo inoltre tanti volontari reclutati a livello mondiale, ma senza dimenticare il nostro territorio. Ci saranno 102 Paesi. Parteciperà anche la Russia. Ma non ci saranno bandiere. La bandiera è quella di Special Olympics oltre al nostro tricolore”.

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