Doveva essere la partita più bella dell’anno e, una volta tanto, il Super Bowl non ha deluso le aspettative delle centinaia di milioni di spettatori in tutto il mondo. Le due migliori squadre della stagione NFL non si sono risparmiato, dando vita ad una gara assolutamente incredibile, uno dei Super Bowl più belli degli ultimi 20 anni. L’hanno spuntata i più esperti Kansas City Chiefs grazie ad un field goal ad 8 secondi dalla fine della partita ma certo i telespettatori non si sono annoiati. I Philadelphia Eagles, favoriti della vigilia, hanno messo un primo tempo quasi perfetto e il protagonista annunciato, il quarterback Jalen Hurts, ha fatto l’impossibile per portare di nuovo il Vince Lombardi Trophy nella Città dell’Amore Fraterno. Prestazione incredibile dell’ex QB di Oklahoma, tre touchdown, record di yards corse ma, alla fine, non è bastato. Vince un Patrick Mahomes non al massimo ma coraggioso come pochi. Stavolta l’hanno spuntata i Chiefs ma queste squadre rimarranno ai vertici della NFL ancora a lungo.
Philly parte col botto
Primo drive, la corsa, arma principale degli Eagles non sembra funzionare, quindi Hurts è costretto al gioco aereo. Due lanci medi, poi prova ad andare profondo, senza trovare il ricevitore. Il dubbio della vigilia era sulle condizioni della spalla del QB di Philly, che sembra non avere grossi problemi. Se nell’NFC Championship aveva corso pochissimo, stavolta Sirianni non ha timore ad usare anche le gambe di Hurts, che conquista un primo down convincente con una rush. Dallas Goedert, tight end bersaglio preferito di Jalen lo riceve bene, spostando ancora la catena. Primo drive mostruoso di Philly, un misto di corsa e lanci perfetti a velocità incredibile, per intimorire subito la difesa di Kansas City, che però nella red zone ritrova l’equilibrio. Sul terzo e due ti aspetteresti il lancio della sicurezza, invece Hurts la consegna a Gainwell che sembra segnare il primo touchdown del Super Bowl. Il running back tocca il gomito prima che la palla rompa il piano immaginario della end zone, niente da fare.
È solo questione di tempo: tempo di metter giù il pallone e l’attacco di Philadelphia spinge forte il suo QB. Primo drive micidiale per Sirianni che lascia piuttosto basita la difesa di Spagnuolo, defensive coordinator dei Chiefs. Non succedeva da dieci Super Bowl che il primo possesso si convertisse in un touchdown, visto che di solito le squadre partono più guardinghe. Partita all’insegna del “no risk it, no biscuit”, ora tocca a Mahomes rispondere allo statement degli Eagles.
Tutto facile per KC
Andy Reid è un maestro dell’attacco e ti aspetteresti soluzioni creative. Mahomes, invece, sceglie la sicurezza: prima una corsa di Pacheco, poi un lancio medio che trova Travis Kelce e una corsa che vale quasi un primo down. La caviglia di Mahomes semra a posto ma è il gioco di corsa dei Chiefs che lascia basita la difesa di Philly, che finora aveva fatto soffrire tutti. Isaiah Pacheco approfitta di un buco enorme aperto dalla offensive line ma Mahomes approfitta di un blitz della difesa per fornire un pallone deliziosa al suo bersaglio preferito, che semina il linebacker e riporta il punteggio sul 7 pari. La linea offensiva dei Chiefs, che ha fatto enormi passi avanti in stagione, stravince per ora la battaglia con i dirimpettai degli Eagles. Chi si aspettava una partita sparagnina, dominata dalle difese, dovrà cambiare idea in fretta. Nel confronto, per ora, dominano gli attacchi. Molto da fare per i rispettivi defensive coordinators, che per ora non ci hanno capito molto…
Eagles bloccati, Chiefs imprecisi
Hurts si affida ancora a Gainwell ma l’attacco si becca la prima penalità e riporta indietro di 5 yard la linea. La seconda corsa del running back è bloccata dalla difesa, costringendo Hurts a lanciare ma ancora una volta i Chiefs rispondono bene. Terzo e lungo già cruciale: tanta pressione e ottima copertura della secondaria di Kansas City che costringe Hurts a buttare via il pallone per evitare il sack. Primo punt per Philly che riporta in campo Mahomes e soci. Alla vigilia si diceva che Philly avrebbe potuto vincere solo se fosse stata in grado di tenere il fenomeno dei Chiefs lontano dal campo quanto più possibile. Ancora presto per dirlo, ma se la difesa degli Eagles non saprà mettere pressione all’attacco di Kansas City le cose potrebbero mettersi subito male. Il secondo drive di Mahomes vede la prima penalità della difesa, che regala un down a Mahomes, che ritrova in mezzo ai numeri Travis Kelce, che al momento sta scherzando la secondaria degli Eagles. Nell’avvicinamento alla red zone, l’attacco di Andy Reid si inceppa grazie ad una presa fortunosa di Reddick, che blocca la caviglia di Mahomes prima del lancio che potrebbe valere il primo down. Butker di solito è una sicurezza nei playoff ma il suo field goal da distanza gestibilissima prende in pieno il palo. Niente da fare, un errore che rovina il gran lavoro messo dall’attacco di Kansas City.
Hurts torna in campo e prova una delle sue corse, senza trovare le solite praterie. La seconda volta va ancora peggio, con la defensive line che blocca tutto sul nascere. Clark scatta con un secondo d’anticipo e regala un down agli Eagles. Il primo quarto si chiude con qualche lancio sulla media distanza di Hurts, che trova prima Goedert poi A.J. Brown. Partita ancora indecifrabile, in bilico tra il classico shootout e la gara tattica, equilibrata, che tutti si aspettavano alla vigilia.
Hurts prima fa, poi disfa
Neanche il tempo di tornare sul divano che Jalen Hurts dimostra come la sua spalla stia benissimo. La secondaria dei Chiefs si perde per mezzo secondo Brown, lasciandolo all’uno contro uno; è tutto quello che serve all’ex QB di Oklahoma per trovare uno dei suoi ricevitori preferiti e mettergli il pallone in mano. Secondo touchdown, primo “chunk play”, giocata con un guadagno consistente, per gli Eagles, che di solito preferiscono un approccio più metodico. Sirianni cambia le carte in tavola, mettendo in grosso imbarazzo la difesa di Spagnuolo, piuttosto nervoso.
Mahomes è ancora chiamato agli straordinari ma la difesa di Philly alza parecchio la pressione. Prima blocca la corsa di Pacheco con perdita di due yards, poi costringe all’incompleto il QB di Kansas City. Su quattro e 8 Andy Reid non se la sente di rischiare e calcia l’ennesimo punt. La sensazione nello State Farm Stadium è che il momentum della partita stia passando dalla parte di Philadelphia ma è decisamente troppo presto per parlare. Spagnuolo prova a mettere sotto pressione Hurts e per un paio di plays ci riesce anche. Al terzo blitz, però, la mobilità del QB degli Eagles gli consente di sfuggire e trovare il liberissimo Pascal per un primo down fondamentale. La penalità su una falsa partenza della linea offensiva si rivela una catastrofe per Philly. Costretti a cambiare giocata, Hurts rischia troppo, perde il pallone che viene recuperato dal difensore dei Chiefs Nick Bolton che si invola verso la end zone. Proprio quando gli Eagles sembravano pronti ad assestare un colpo forse decisivo, ecco il colpo di fortuna che gonfia di nuovo le vele di Kansas City. Primo turnover per Philadelphia nella post-season che costa carissimo. Tutto da rifare per i verdi.
Ci pensa ancora Hurts
Il QB degli Eagles non ci mette molto a superare lo shock del fumble ma non tutto gira al meglio nell’attacco di Philly. Dopo qualche lancio complicato, Sirianni ritorna alle corse, che riescono a far avanzare bene la catena. Su un terzo down e lungo, ci vuole una corsa esplosiva proprio del quarterback per rompere la pressione dei Chiefs. Nella red zone, la difesa di Spagnuolo prima fa veri e propri miracoli, poi si fa prendere dalla tensione e regala un primo e goal dopo aver costretto gli Eagles ad un complicato quarto down. Gli errori nel Super Bowl si pagano cari e ci pensa ancora Jalen Hurts a rimettere tutto a posto. Ottimo lavoro della offensive line, buco invitante nel quale si infila tranquillo il quarterback di Philly, che segna senza essere toccato. La personalità di Hurts si rivela ancora una volta la chiave degli Eagles, che si riportano in avanti di un touchdown.
Palla che torna in mano a Mahomes con poco più di due minuti per arrivare nella end zone. L’offensive coordinator Eric Bienemy accelera il ritmo delle operazioni per provare a prendere in contropiede la difesa. Al ritorno dal two minute warning Mahomes prova a trovare Valdez-Scantling in profondità ma il ricevitore si perde il pallone, che finisce incompleto. Ennesima penalità della linea offensiva, cinque yards che mettono ancora più pressione al QB dei Chiefs, costretto a forzare ancora i lanci. Sul terzo down la copertura degli Eagles forza una corsa di Mahomes per tentare di tener vivo il drive. L’intervento del difensore, però, gli prende entrambe le caviglie. Il quarterback esce dal campo zoppicando vistosamente e gettando nel panico i fedelissimi dei Chiefs.
Il punt riconsegna il pallone a Philadelphia con ancora un minuto e 22 secondi. Hurts capisce che è il momento giusto di affondare il colpo e mette due lanci uno più bello dell’altro. Il primo su Gainwell vale quasi il primo down, il secondo è molto più lungo e trova Smith in profondità ma coperto dal difensore. La review automatica degli arbitri è abbastanza complicata, dura un’eternità ma alla fine cancella la ricezione da 35 yards degli Eagles. Delusione per i tifosi dei verdi che ritornano a metà campo. Il finale di tempo va avanti con gli ultimi tentativi di Hurts e soci di arrivare almeno alla distanza buona per il field goal. Ottima ricezione e corsa di AJ Brown che semina mezza difesa e riporta Philadelphia nella red zone. Il tempo è davvero poco, quindi Sirianni non rischia e va per il calcio. Buona comunque la prova della difesa dei Chiefs, che almeno evitano il touchdown. Elliott preciso come al solito; il primo tempo si chiude sul 24-14 per gli Eagles. Finora il piano del coach di Philly ha funzionato alla grande, con l’attacco di Kansas City in campo solo per 8 minuti. La domanda che tutti si pongono, però, è un’altra: riuscirà Patrick Mahomes a recuperare dall’infortunio?
Il coraggio di Mahomes
L’intervallo extra-lungo tipico del Super Bowl sembra aver consentito ai fisioterapisti dei Chiefs di sistemare la caviglia di Mahomes, che non sembra soffrire troppo nei movimenti. La macchina offensiva di Eric Bienemy si affida più alle corse ma comunque riesce nel giro di pochi minuti ad arrivare dalle parti di Philadelphia. Quando la difesa degli Eagles gli chiude tutte le soluzioni di lancio, Mahomes mostra un coraggio da leone e si lancia in una corsa pericolosa che porta Kansas City ad un passo dal terzo touchdown. Jake McKinnon viene fermato a mezza yard dalla meta ma la difesa di Philly non riesce a ripetersi sulla giocata successiva. Corsa di Isaiah Pacheco, che approfitta di un buco interessante e di un blocco proprio di McKinnon. Extra point a segno, Eagles avanti solo di tre punti, partita che rimane indecifrabile.
Neanche il tempo di risistemarsi che l’attacco degli Eagles la combina davvero grossa. Passaggio di Hurts che viene ricevuto male; l’attaccante perde il controllo del pallone che viene recuperato al volo dal solito Bolton, che ancora si invola verso la end zone di Philly. Sarebbe uno storico secondo scoop and score per il difensore di Kansas City per la grande gioia della panchina. La review degli arbitri, obbligatoria per ogni segnatura, spegne la festa dei Chiefs: il ricevitore non ha completato un passo dopo aver ricevuto il pallone, quindi è un incompleto. Su un terzo down già cruciale, Hurts trova una ricezione quasi miracolosa di Goedert, copertissimo, che muove ancora la catena.
L’attacco dei verdi non è scintillante, spesso e volentieri va in crisi ma riesce a ritrovarsi sempre sul più bello. La strategia di Nick Sirianni rimane sempre la stessa: correre parecchio per consumare quanto più tempo possibile per poi, magari, approfittare delle disattenzioni della secondaria dei Chiefs sui lanci giusti. Hurts manca di poco un lancio lungo e poi tarda troppo nel giocare il pallone. Penalità pesante che costringe ad un pericolosissimo terzo down da 14 yards che però viene risolto alla grande dal QB degli Eagles: lancio preciso che viene ricevuto in qualche modo da Dallas Goedert. Dopo qualche indecisione Andy Reid decide di lanciare la challenge per costringere gli arbitri a rivedere la ricezione. Scelta azzardata che però non paga: gli arbitri confermano la decisione, togliendo un timeout ai Chiefs.
Il drive degli Eagles però rischia di bloccarsi sul più bello, grazie ad un paio di interventi decisivi della difesa. Philadelphia però continua a consumare il cronometro in maniera efficacissima, avanzando poco alla volta, con lentezza esasperante. Sirianni è costretto a chiamare un timeout per evitare un’altra penalità ma la pressione su Hurts è altissima. La ricezione di Gainwell non riesce a chiudere il down, costringendo gli Eagles ad accontentarsi del field goal. La conversione arriva ma tre punti sono pochini per un drive lunghissimo. Il piano di Philadelphia è chiaro: tenere Mahomes fuori dal campo e stancare la difesa di Kansas City per aprire spazi per le corse nel quarto quarto. Vedremo se funzionerà o meno.
Mahomes è sempre unico
Dopo il drive più lungo della storia del Super Bowl, occhi puntati su Patrick Mahomes, la cui caviglia è stata protetta in maniera efficace dalla linea offensiva nella prima azione. Andy Reid sceglie di affidarsi più del solito alle corse e la scelta sembra pagare. Isaiah Pacheco riesce a trovare spazi nella solitamente ermetica difesa degli Eagles e Kansas City avanza in maniera convincente, chiudendo il terzo quarto in posizione buona per puntare al sorpasso. Nonostante i tentativi disperati della difesa, i Chiefs avanzano senza problemi. Su un terzo down in piena red zone, Kansas City non ne vuole sapere di andare sul sicuro. Azione ben manovrata che sposta la difesa liberando sulla destra Towns, che passeggia in end zone. Il punto addizionale di Butker va a segno, portando avanti Mahomes e soci. Il tempo per recuperare non manca, ma da queste difese ci si sarebbe aspettati decisamente di più e di meglio, specialmente nel finale di partita.
Hurts va subito in crisi, rischia un sack ma trova ancora in qualche modo Dallas Goedert, che toglie le castagne dal fuoco al compagno. Netto il cambio di ritmo della difesa di Spagnuolo, molto più aggressiva, decisa a bloccare in ogni modo le invenzioni del quarterback di Philadelphia. Stavolta il blitz funziona alla grande, costringendo gli Eagles ad un altro punt. L’errore si rivela quasi fatale grazie all’ennesima prova maiuscola dello special team dei Chiefs. Kadarius Toney trova un ritorno mostruoso, sostenuto dai compagni, che porta immediatamente Patrick Mahomes a poche yards dal touchdown. Con le spalle al muro, la difesa di Philadelphia non ci capisce niente: il blitz non va a buon fine, lasciando Skyy Moore assolutamente solo sul lato sinistro. Sorprendente che a perdere coesione sia stata la difesa dei verdi, che è rimasta in campo molto meno di quella dei Chiefs. Colpo forse mortale per gli Eagles, che hanno bisogno di un miracolo per tornare in partita.
Hurts ne ha ancora
A nove minuti dalla fine della partita, basterebbe un touchdown con una conversione da due punti per andare ai supplementari. Nick Sirianni non sembra disposto a cambiare il piano di gioco: si continua con azioni manovrate, a consumare il cronometro per impedire a Mahomes di tornare in campo per il colpo del KO. La difesa dei Chiefs, nonostante abbia consumato tantissima benzina, regge molto bene, togliendo opzioni su opzioni al quarterback dei verdi, costretto spesso e volentieri a soluzioni brevi e terzi down pericolosi. Con più fatica del previsto ma gli Eagles conitnuano ad andare avanti. Quando meno te l’aspetti, ecco la spallata di Hurts che trova Smith del tutto libero. Il ricevitore perde l’equilibrio ed esce dal campo a sole due yards dalla end zone. Poco importa, ci pensa la linea offensiva a spingere Hurts ancora per il suo terzo touchdown. Sulla cruciale conversione da due punti sembra andare tutto storto, ma ci pensa ancora Jalen a risolvere tutto. La difesa dei Chiefs intuisce tutto ma il quarterback di Philly non ci sta e trova una segnatura di pura cattiveria. Cinque minuti alla fine, 35 pari per uno dei Super Bowl più belli degli ultimi 20 anni.
Il cinismo dei Chiefs
Di fronte alla mostruosa prestazione di Jalen Hurts, con tre touchdown e il record di yards corse, ben 65, Patrick Mahomes è chiamato a rispondere colpo su colpo e chiudere una volta per tutte i conti con i coriacei Eagles. L’avanzata dei Chiefs sembra inesorabile ma una promettente corsa di Pacheco viene murata in maniera perentoria dalla difesa. Nessuno ha intenzione di mollare e quando le cose si fanno complicate, Mahomes si affida al suo bersaglio preferito, Travis Kelce, che a dire il vero si è visto poco stasera. Pacheco continua a subire placcaggi pesanti ma la catena avanza ancora. Quando non funziona niente negli schemi, il quarterback di Kansas City si dimentica dell’infortunio e mette una corsa efficacissima, portando i suoi a poche yards dal touchdown al two minute warning.
Andy Reid ha una scelta complicata davanti: segnare in fretta e lasciare tempo ad Hurts di provare un ultimo drive o consumare il cronometro? Gli Eagles sono costretti ad usare il primo timeout ma il vero pasticcio lo combina un difensore che trattiene Smith-Schuster. Quattro down per i Chiefs che vengono lasciati liberi di segnare per avere più tempo a propria disposizione. McKinnon è tutto solo ma scivola ad una yard dalla meta per consumare quanti più secondi possibile. Un finale che farà storcere la bocca ai tifosi ma che ci sta tutto. Fa un po’ specie che una partita così bella sia decisa solo da un calcio senza dare possibilità agli Eagles di giocarsela fino alla fine ma al Super Bowl conta solo una cosa: alzare al cielo il trofeo. Tutto nei piedi di Harrison Butker che dalle 27 yards non può proprio sbagliare. Tiro perfetto che lascia solo 8 secondi agli Eagles per rovesciare tutto.
Il tempo è davvero poco e anche un Jalen Hurts in serata di grazia non può proprio niente. Il suo hail Mary pass va corto, lasciando solo spazio alla festa dei Chiefs. Terzo anello per i Kansas City Chiefs, secondo per Patrick Mahomes ma Hurts e gli Eagles escono a testa altissima dallo State Farm Stadium.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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