Alzare i limiti per ipoteche e ganasce fiscali

Nuovo capitolo sull’emergenza «cartelle pazze» del Comune. Nonostante la denuncia di Alleanza nazionale un anno fa sui fermi amministrativi e le ipoteche degli immobili ora le cose sono ulteriormente peggiorate. «E adesso l’accordo raggiunto tra l’assessore Causi e la Gerit chiude la stalla dopo che i buoi sono scappati», ha detto il senatore Andrea Augello presentando le nuove cifre di quella che ha definito «una vera e propria emergenza sociale». «In soli quattro mesi infatti - ha proseguito Augello - da gennaio ad aprile per la precisione, l’esattoria ha ipotecato già 17mila immobili. Mentre i fermi amministrativi sono stati oltre 75mila». Va precisato che il limite di morosità per il fermo e l’ipoteca è bassissimo, 300 euro per il primo, 1.300 euro per la seconda. «La cosa incredibile è che soltanto per cancellare l’ipoteca bisognerà pagare almeno altri 423 euro rimborsando l’esattoria per le spese di iscrizione e versando il dovuto per quelle di cancellazione. Ciò significa che 17mila famiglie si vedranno gravate di circa il 32,5% in più rispetto alla morosità maturata». In pratica un salasso complessivo di 7-8 milioni di euro in più rispetto agli importi delle contravvenzioni.
Come se non bastasse ai cittadini romani morosi non è stato mai comunicato il fermo o l’ipoteca. In più tra le 17mila cartelle ce ne sono molte «pazze». «Secondo stime prudenti - ha proseguito Augello - sono almeno il 5% del totale. O per errori di trascrizione e di codice o perché arrivano a persone decedute 10 anni fa. O ancora si tratta di persone che hanno già pagato la contravvenzione».
La «ricetta» di An per risolvere il problema è semplice. Fissare un limite di morosità più elevato per il fermo amministrativo, per l’ipoteca dell'immobile e per la sua alienazione a livello nazionale (rispettivamente 3.000 euro per il primo, 15.000 per la seconda e 40.000 euro per la terza) e rendere obbligatorio il preavviso scritto al proprietario. Questi i punti cardine della proposta di legge presentata al Senato da Augello e Francesco Pontone. Inoltre An vorrebbe rendere possibile un concordato per affrontare la situazione pregressa e dare ai cittadini la possibilità di rateizzare la sanzione. An non si muoverà solo a livello nazionale ma anche a livello locale. I consiglieri capitolini di An Luca Malcotti, Federico Guidi e Marco Marsilio presenteranno infatti una mozione in consiglio comunale per impegnare la giunta ad agire in sede Anci per spingere il governo ad affrontare questa situazione.
«Stiamo rischiando una vera e propria emergenza sociale - ha detto il presidente federale di An Gianni Alemanno -. Da quando è arrivato il governo Prodi la pressione fiscale su Roma si è fatta più pesante. Fa specie il comportamento del sindaco Veltroni che tanto difendeva i romani al tempo dell’esecutivo Berlusconi e che adesso si è chiuso in cupo silenzio. Si faccia sentire con il governo per alleviare una pressione fiscale che sulla Capitale è diventata insostenibile».


«Per il momento abbiamo organizzato un servizio di assistenza per i contribuenti davanti a via dei Normanni e a via Ostiense per aiutare i cittadini - ha concluso il consigliere capitolino Malcotti - ma di questo dovrebbe occuparsi il Comune».

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