Ambiente, Peacelink lancia di nuovo l'allarme diossina a Taranto

Ennesimo allarme diossina da parte dell'associazione Peacelink: «Centinaia di pecore saranno abbattute in altre masserie. Nelle loro carni sono state riscontrate concentrazioni di diossina superiori ai limiti di legge»

Un altro allarme, l'ennesimo per Taranto. A lanciarlo è l'associazione Peacelink, sulla diossina: «Centinaia di pecore saranno abbattute in altre masserie. Nelle loro carni sono state riscontrate concentrazioni di diossina superiori ai limiti di legge».
Le pecore sono di due allevamenti. Il primo è di 550 capi ed è situato presso la Salina Grande, tra Taranto e Talsano. Il secondo è di oltre 100 capi ed è sulla Circummarpiccolo. PeaceLink esprime «solidarietà verso gli allevatori. Essi sono le vittime, assieme a tutti noi, di chi ha in questi anni inquinato ilterritorio. La magistratura ha il compito di fare giustizia e di ristabilire il principio che "chi inquina paga". Nel frattempo occorre premere - sostiene il presidente di Peacelink Alessandro Marescotti - sui parlamentari perché approvino il progetto di legge di indennizzo degli allevatori, sull'esempio di quanto è avvenuto in Campania con l'emergenza "mozzarella di bufala", in attesa che la magistratura faccia il suo corso». PeaceLink esprime «apprezzamento per il lavoro fin qui svolto dal Dipartimento di Prevenzione della Asl di Taranto che, con pazienza e perseveranza, ha svolto un controllo minuzioso, nonostante tutte le difficoltà incontrate.

La Asl e la Regione Puglia hanno tenuto conto delle osservazioni da noi avanzate», continua la nota. «Infatti avevamo ipotizzato che vi potessero essere animali il cui latte fosse a norma e la cui carne superasse i valori di legge. E così è stato».

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