La dipendenza energetica dell’Italia si è palesata con la recente ascesa dei prezzi, spinti verso l’alto dal quadro congiunturale e da quello geopolitico. Cercare un’alternativa che possa ovviare a ogni problema futuro è tema di riflessione, anche se non è sempre facile districarsi nel panorama delle tante offerte proposte dal mercato. Tra queste alternative spiccano i pannelli solari ibridi che, pur rappresentando un investimento, garantiscono notevoli risparmi sul medio-lungo periodo. Ma sono davvero così vantaggiosi?
Pannelli solari ibridi, i pro e i contro
I pannelli solari ibridi uniscono le peculiarità di quelli termici e di quelli fotovoltaici per produrre energia elettrica, acqua calda e per alimentare il riscaldamento. Il vantaggio più evidente è la loro capacità di produrre contemporaneamente energia elettrica ed energia termica.
È una tecnologia innovativa che dispone di diverse caratteristiche e fornisce prestazioni di vario tipo:
- i pannelli solari ibridi vetrati riducono la dispersione di energia ma, se esposti a temperature elevate (tipiche dei mesi caldi) riducono il rendimento elettrico
- i pannelli solari ibridi non vetrati resistono meglio alle alte temperature ma hanno una resa elettrica minore
- quelli ibridi ad acqua favoriscono la trasmissione del calore e si distinguono per capacità di resa
- quelli ibridi ad aria, il cui costo è lievemente inferiore rispetto agli altri, presentano problemi nel recupero termico e quindi in generale nel rendimento delle celle solari
- i pannelli solari ibridi a collettori piani sono i più validi dal punto di vista della restituzione di energia e calore.
La soluzione più adatta, che spesso va scelta partendo dalla geografia e quindi dall’esposizione al sole, riducono la necessità di approvvigionarsi di energie dai gestori tradizionali e, altro aspetto di cui tenere conto, non necessitano di spazi ingenti, di manutenzione eccessiva e hanno una lunga durata.
Il costo e altri inconvenienti
Il costo per l’acquisto e l’installazione supera abbondantemente quello dei pannelli solari termici o fotovoltaici. Il rapporto, a titolo puramente indicativo, prevede una spesa che può raggiungere più del doppio, parlando di un impianto da 3 kWp (potenza di picco). Quindi, supponendo che un impianto solare tradizionale possa costare 6.000 euro, per uno a pannelli ibridi occorre calcolare un costo di almeno 12mila euro.
La manutenzione, benché meno esosa in termini di costi, deve essere fatta con perfetta periodicità pena un calo più che sensibile delle prestazioni.
Non da ultimo, pensare di potere fare a meno di una caldaia è fuorviante: condizione questa che può essere vera, al limite, soltanto per il Sud del Paese e che non è comunque valida per le aree nelle quali gli inverni sono rigidi. I pannelli solari ibridi riducono i costi di riscaldamento ma non li annullano.
Va tenuto in considerazione che il
comparto è in piena evoluzione e si tratta di una tecnologia in costante miglioramento che traccerà il futuro dei pannelli solari. Si tratta di un investimento che restituisce valore sul medio-lungo periodo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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