Gli ambulanti di Sinigallia: «Rivogliamo la Darsena»

Le accuse: «Dopo il trasloco in Porta Genova incassi crollati del 70%»

Gli ambulanti di Sinigallia: «Rivogliamo la Darsena»

È ancora aperta la polemica tra i 176 ambulanti della Fiera di Sinigallia e il Comune. Da quando nell'agosto del 2005 gli ambulanti della storica fiera milanese sono stati trasferiti dalla Darsena in via Valenza (Porta Genova), lamentano un disastroso crollo delle vendite e una totale mancanza di visibilità. «I nostri incassi sono scesi del 70 per cento», precisano i rappresentanti del comitato della Fiera. «Lo spazio che occupiamo è circondato da un muro che ci nasconde e così nessuno sa dove siamo».
La fiera, che ha alle spalle 300 anni di tradizione e che nel corso della sua storia ha conosciuto diversi spostamenti, è sempre stata un polo d'attrazione per chi arrivava anche da fuori città per trovare quello che non si trovava da nessun altra parte; la gente girava tra le vecchie radio, curiosando tra articoli di bigiotteria e fumetti, abiti e vecchie cartoline. Oggi le bancarelle sono colme di articoli come sempre, ma mancano i clienti. «Ogni città europea ha il suo mercatino delle pulci. La fiera di Sinigallia un tempo era un luogo di riferimento per i cittadini e per i turisti», precisa Carmela Rozza (Ulivo) della commissione Commercio del consiglio comunale. «Oggi quasi nessuno sa dov'è, non ci sono clienti e spesso viene erroneamente scambiata con il mercato degli straccivendoli abusivi che si trova davanti alla stazione di Porta Genova. I commercianti della fiera, che sono regolari e pagano il plateatico, chiedono solo di poter svolgere il loro lavoro con dignità. Nell'immediato occorre una riqualificazione dell'area, attraverso l'abbattimento del muro, l'installazione di servizi igienici e con un'attività promozionale». Elvezio Zanetti, del comitato Fiera, aggiunge: «Sono ambulante da 30 anni. Da quando ci troviamo in via Valenza non ci stiamo con le spese. Nessuno ci vede, nessuno sa dove siamo e non ci sono più né clienti né turisti. Tirerò avanti finché posso...».
Pronta la replica dell'assessore alle Attività Produttive Tiziana Maiolo. Sono d'accordo con loro sul fatto che in questo momento gli ambulanti si trovino nascosti e in una posizione infelice» - spiega -. Ma alcuni mesi fa abbiamo dato inizio ad un dialogo. Dopo aver approvato l'abbattimento del muro e l'installazione delle toilette, gli ambulanti hanno cambiato idea. Abbiamo proposto loro anche uno spostamento in un'altra area, e a questo punto metà di loro ha accettato, ma l'altra metà è stata contraria; successivamente hanno chiesto di essere spostati sul Naviglio, ma gli abitanti e i commercianti della zona si sono opposti. È necessario che gli ambulanti si mettano d'accordo tra di loro e decidano in modo unitario ciò che vogliono fare. Nel frattempo ci siamo adoperati con le Ferrovie Nord (a cui appartiene lo spazio dove attualmente si trova la fiera di Sinigallia, ndr), per l'abbattimento del muro. Dato che si tratta di un'operazione piuttosto costosa - fa notare l’assessore -, ma prima di far spendere ai contribuenti il denaro per l'abbattimento e per le toilette, gli ambulanti devono mettersi d'accordo tra loro.

Otto mesi fa eravamo pronti per installare i bagni; se avessimo chiuso l'accordo allora non ci troveremmo a questo punto adesso. Perciò quando si saranno accordati riceverò di persona il loro portavoce», conclude la Maiolo.

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