Ballottaggio tutto in casa Pd a Gela, in provincia di Caltanissetta. Il paradosso tutto siciliano della cittadina, dove i democratici sono scesi in campo con due candidati - quello uscito vittorioso dalle primarie e quello sconfitto alle stesse primarie, e che però non ha voluto saperne di lasciar perdere - si prolunga di altri 15 giorni. A sfidarsi nello spareggio che deciderà chi è il nuovo sindaco che prende il posto dell'eurodeputato Rosario Crocetta, saranno appunto i due candidati del partito di Bersani: Angelo Fasulo, consigliere provinciale, vincitore delle primarie e sostenuto dal partito col simbolo, che ha il 39% dei voti; e Lillo Speziale, deputato regionale e presidente dell'antimafia all'Ars, Lillo Speziale, che si è presentato con la lista «Democratici per Gela» e che ha il 35%.
Una beffa, anche per i democratici. I due colleghi di partito, insieme, superano il 70 per cento. Insomma, con un minimo di accordo, il ballottaggio avrebbe potuto essere evitato. E invece niente. Solo la ben magra consolazione che chiunque vinca tra 15 giorni sarà un esponente del Pd.
Il caso Gela aveva tenuto banco nei giorni scorsi. Anche perché si inserisce nel complesso gioco di alleanze legato al sostegno al governo regionale guidato da Raffaele Lombardo. Fasulo, come fa il partito ufficiale, è stato appoggiato dal Mpa, il partito di Lombardo. Speziale, per racimolare voti, si è invece alleato con l'Udc, che in Sicilia è all'opposizione. Insomma, un guazzabuglio.
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