«Amore mio, ti regalo la luna» L’ultimo acquisto di Abramovich

Se prometti a una donna di sposarla, sei rovinato. Ricco o povero, conta poco: sei rovinato lo stesso. Ad esempio, prendete Roman Abramovich: secondo la rivista Forbes tra le quindici persone più «benestanti» al mondo. Ma neanche un patrimonio stimato in 20 miliardi di dollari, può salvare Roman dalle grinfie della sua bella fidanzata, Daria Dasha Zhukova.
«Ti sposerò entro la fine dell’anno», le aveva assicurato - in un momento di debolezza - il magnate russo all’inizio del 2008; poi, a causa della «crisi economica internazionale», si è rimangiato tutto.
«Ma quale crisi e crisi. È solo una scusa!», ha sbraitato l’aspirante moglie. Così il presidente del Chelsea - per rabbonirla - è stato costretto a mettere mano al portafoglio, cosa per lui abbastanza abituale. Per fare colpo, questa volta, non ha pensato però ai soliti cadeau: maxigioiello, supervilla, megapanfilo, ipercapolavoro d’arte e via comprando. Roba banale per l’incontentabile Daria Dasha. No, questa volta ci voleva qualcosa di davvero straordinario. Così Roman ha deciso di puntare sullo stile romantico-raffinato. Come? Regalandole la luna.
Il signor Abramovich è infatti l’unico al mondo a essere riuscito a mettere in pratica la promessa che milioni di innamorati sfigati fanno alla propria bella («amore, se potessi, ti offrirei la luna»). La differenza tra Roman e i comuni mortali è tutta in quel «se potessi»: lui «può», e lo ha fatto. Il cosmo-dono consiste in «100 acri di luna sul lato visibile del satellite, con le coordinate 20-24 gradi di latitudine sud e 30 -34 gradi di longitudine ovest».
Secondo l’autorevole (?) quotidiano on line Glomu.ru, il lotto sarebbe stato acquistato dall’organizzazione internazionale «The Lunar embassy», una specie di agenzia immobiliare in versione selenica. La cifra pagata dal petroliere russo sarebbe di circa 5 milioni di dollari, metà dei quali destinati in beneficenza. Una proprietà con tanto di referenze: «Si tratta di un terreno (anzi, di un «luneno») prestigioso, ben visibile con un piccolo telescopio».
L’idea di vendere «crateri con vista celeste» venne a Dennis Hope che nel 1980, sfruttando un vuoto (un «buco nero»?) giuridico, fece registrare il suo diritto di opzione sulla superficie della Luna e - già che c’era - su Marte e Venere. Circa tre milioni di cittadini hanno già usufruito dell’offerta galattica, ma nessuno prima d’ora aveva fatto le cose in grande come quello smargiasso di Roman. Il quale dovrà però fare i conti con le ire di Irina, la famelica ex moglie che - nonostante i 300 milioni di dollari già incassati a titolo di «buonuscita» - non si è mai rassegnata a perdere lo status ufficiale di «Lady Abramovich».
Ma ormai a comandare a bacchetta Roman non è più lei, bensì l’ex modella russa dai capricci quantomai stravaganti. L’ultimo è di ieri. Per seminare i paparazzi ha imposto al suo futuro marito l’uso di auto più «veloci e scattanti rispetto alle solite Limousines o Rolls Royce, eleganti sì ma dalla ripresa un po’ lenta.

La scelta della Zhukova è caduta, giurano i gossipari londinesi, sull’ Alfa 159, una delle auto «protagoniste» delle scene dell’ultimo film di James Bond, e per questo diventata di gran moda oltremanica.
Sulla luna, per il momento, si cammina ancora a piedi.

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