Margherita Tizzi
«Appartiene al gruppo dei rosai a cespuglio a mazzi, con portamento eretto e compatto, fogliame folto e lucido, molto resistente alle malattie». È la Rosa di Brera, dedicata alla famosa Pinacoteca e presentata ieri a Orticola, la mostra-mercato allestita fino a domani ai giardini pubblici Indro Montanelli di Milano (www.orticola.org). Si tratta di un nuovo ibrido, nato dall'esperienza del vivaio Barni di Pistoia, che, da quattro generazioni (dal 1882), crea e produce solo rose, a cespuglio e a mazzi, English Roses, rosai lillipuziani, arbustivi, ricadenti e striscianti, ad alberello e rampicanti. In questo caso, dopo anni di prove colturali, Beatrice Barni, responsabile del programma di ricerca per nuove varietà di rose, ha fatto «incontrare» due fiori non in commercio. Il risultato è una rosa alta 80 cm e larga 50, che presenta una curiosa forma stellata e mostra in boccio una tonalità bicolore rossa e gialla, che, durante l'apertura, evolve in un color magenta con risvolti crema nella parte inferiore del petalo. Una varietà che si presta alla formazione di aiuole mono o poli-cromatiche, e che si accosta bene ad altre essenze perenni o arbustive.
«Ogni volta che ammiriamo una pianta di rose nel pieno della sua fioritura è difficile immaginare quante difficoltà siano state affrontate e superate nel processo di creazione di una nuova varietà - spiega Barni -. Se, infatti, l'aspetto tecnico dell'ibridazione non comporta grosse problematiche, perché la mano dell'uomo si sostituisce all'azione naturale degli insetti e del vento, è l'ottenimento del risultato a presentare una lunga serie di ostacoli. Prima di tutto le condizioni climatiche del momento in cui viene effettuato l'incrocio: anni di esperienza ci insegnano che giornate umide, piovose o assenza totale di ventilazione, sono fattori sfavorevoli al successo dell'impollinazione. Altri motivi di fallimento risiedono, poi, in fenomeni di incompatibilità genetica. Oggi le ibridazioni vengono eseguite su varietà che a loro volta sono state ottenute da una lunga serie di incroci passati e, nel caso in cui le barriere finora descritte vengano superate e la fecondazione abbia esito positivo, si assiste alla formazione di un cinorrodo, che conterrà al suo interno numerosi semi». Da qui si pongono una nuova serie di difficoltà. «Ad esempio, la percentuale di germinazione dei semi è legata alle loro stesse caratteristiche genetiche: esistono, infatti, varietà madri maggiormente produttive. Subentra, poi, la delicata fase di selezione dei nuovi individui (tre anni): la discendenza proveniente non solo dallo stesso tipo di incrocio, ma proprio dallo stesso frutto, si manifesta in genere con un'ampia variabilità di forme e colori, e il compito più difficile per un ibridatore è quello di riuscire a riconoscere fin dal primo anno quegli individui che presentano caratteristiche sufficientemente valide per una potenziale messa in commercio». Perché, come deve essere una rosa? «Vigorosa e resistente alle varie malattie, in modo da richiedere una facile manutenzione; adattabile a qualsiasi tipo di clima; rifiorente per tutta la stagione; e interessante da un punto di vista estetico». E, per essere sicuri che una nuova varietà rispetti tutte queste caratteristiche, occorre osservarla nei campi di prova per almeno 4-5 anni, pertanto si può stimare che dal momento dell'ibridazione a quello della messa in commercio passino otto-dieci anni. Volete saperne di più sul fiore nato dal sangue di Afrodite, simbolo dell'amore e della passione? Il 13 e il 14 maggio a Ciliverghe di Mazzano (Brescia) si terrà la quarta edizione di Rose & Fiori, con protagoniste le rose del vivaio Rose Rifiorentissime (300 varietà in catalogo e 1300 varietà nella collezione privata) accanto ad altri 30 espositori, arredamento vintage ed artigianato artistico. Nello stesso weekend, al Perugia Flower Show, il pubblico potrà imparare a conoscere, coltivare, trattare e potare centinaia di rose, così da individuare quelle ideali per il proprio giardino o terrazzo. Ancora. Fino al 21 maggio al Flover di Bussolengo c'è la Festa delle Rose, un percorso didattico e sensoriale tra i profumi e i colori di ricercate specie, e, per l'occasione, verrà presentata una nuova varietà dal colore rosso acceso, la rosa di San Valentino (100/120 cm di altezza). Infine, tra i pochi in Europa, ecco il Museo Giardino della Rosa Antica (www.museoroseantiche.it) a Montagnana di Serramazzoni (Modena), oltre 30.
000 mq di terreno collinare dedicato al recupero e alla salvaguardia di specie rare di rose antiche. E se l'appetito vien esplorando, da non perdere il risotto alla rosa gallica officinalis e la bavarese alla rosa Chapeau de Napoleon.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.