Per gli scontri con la polizia durante il corteo anarchico dell`11 febbraio nella zona di viale Sabotino sono state emesse sei misure cautelari, su richiesta dei pm del pool anti terrorismo guidato dal procuratore Marcello Viola. Le misure, notificate ieri dalla Digos agli indagati, sono un divieto di dimora a Milano, due divieti di dimora a Milano con obbligo di firma e tre obblighi di dimora nei comuni di residenza. La manifestazione era in solidarietà allo sciopero della fame di Alfredo Cospito e contro il 41 bis. «Non basteranno queste misure per fermare le lotte.
Sempre contro il 41 bis e per un mondo senza galere», hanno scritto su Facebook gli esponenti del gruppo «Galipettes».
I provvedimenti sono stati emessi dal gip Guido Salvini. Le indagini hanno rilevato, si legge nell'ordinanza, «condotte penalmente rilevanti (resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento, travisamento, utilizzo illegittimo di fumogeni, detenzione di armi proprie), connotate da un considerevole livello di violenza». I sei sono «tutti militanti del movimento radicale anarchico milanese, alcuni dei quali elementi di spicco del sodalizio Galipettes Occupato, noti per partecipare assiduamente a quelle manifestazioni che venivano organizzate in maniera estemporanea, quasi con cadenza settimanale, dall'Assemblea milanese di solidarietà per Cospito». Il gruppo, spiega il giudice Salvini nell'accogliere le richieste del pm Francesca Crupi, è nato «dall'unione tra il sodalizio anarchico Galipettes Occupato e altri gruppi dell'area anarchica e marxista-leninista di Milano e delle province limitrofe». Alleanze che «si contraddistinguono per un alto livello di conflittualità e tensione e che hanno messo in moto una capillare mobilitazione anche a livello internazionale coinvolgendo la componente insurrezionalista del fronte anarchico, gli ambienti sensibili alla causa anti-carceraria e i gruppi interessati alla possibilità di concentrare forme di dissenso contro i provvedimenti del governo».
Gli indagati che volevano sostenere Cospito, allora ancora detenuto a Opera, sono «estremamente decisi nel portare avanti i loro ideali con sistemi e modalità che, nella maggior parte dei casi, sfociano nell'illecito e che presentano come obiettivo principale quello di creare disordine e destabilizzare l'ordine pubblico», aggiunge il gip. Nel corteo dell'11 febbraio gli anarchici «hanno utilizzato vere e proprie tecniche di guerriglia urbana per avanzare contro la forza pubblica e respingere il loro schieramento, provocando così disordini e finendo per ferire diversi agenti». Sei poliziotti del III Reparto mobile hanno riportato ferite guaribili in 7-10 giorni. La manifestazione era stata regolarmente autorizzata.
«Le violenze - conclude Salvini - sono state quindi assolutamente gratuite e prive di qualsiasi giustificazione e gli esercizi, le autovetture e i beni pubblici danneggiati e oggetto di atti di vandalismo nulla tra l'altro avevano a
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