Anche l'acciaio è green. Così AST ricicla scorie per ricostruire il pianeta

Acciai Speciali Terni e la particolare tecnica di recupero. Che crea materiali per l'edilizia

Anche l'acciaio è green. Così AST ricicla scorie per ricostruire il pianeta

Esistono realtà in Italia di cui si sa e si parla poco, troppo poco, quando, invece, bisognerebbe non solo conoscere, ma anche esserne orgogliosi e andarne fieri. Discrete e riservate, queste realtà si muovono spesso in silenzio e lontano dai riflettori, ma con determinazione ed efficacia. Al punto da affermarsi e raggiungere traguardi importanti a livello nazionale e internazionale.

È questo il caso di Acciai Speciali Terni (AST) che da oltre un secolo si dedica all'intero ciclo di fabbricazione, dalla fusione all'imballaggio, di acciai. Nata nel 1884 a Terni, produce oggi circa un milione di tonnellate di questi materiali all'anno e rappresenta, con il suo fatturato, l'8% del PIL dell'Umbria. Non solo. Nella produzione di laminati piani in acciaio inossidabile è unico produttore in Italia e tra i primi quattro produttori in Europa. Risultati, questi, raggiunti nel tempo, con dedizione e competenza da una parte, innovazione e avanguardia dall'altra. Il binomio non solo ha permesso all'azienda di crescere - basti dire che la sede di Terni oggi si estende su una superficie di 1.500.000 mq e coinvolge oltre 2.325 dipendenti, escluse le centinaia di fornitori che ruotano attorno all'attività -, ma anche di intraprendere sfide quanto mai attuali, specie in chiave sostenibile. A dimostrarlo l'impegno aziendale verso la massima efficienza e l'economia circolare.

Rendere la siderurgia un'industria che tenda alla sostenibilità e, quindi, orientare in questa direzione non solo la produzione, ma anche la cultura d'impresa è la vera rivoluzione del settore, secondo l'acciaieria umbra. Che in quest'ottica ha introdotto e porta avanti un innovativo progetto di recupero scorie. Per prima in Italia AST è riuscita a trovare una soluzione per il riciclo delle scorie derivanti dalla produzione di acciaio inossidabile, industrialmente sostenibile, in linea con i più avanzati standard ambientali e coerente con le richieste di mercato. Affidato alla società finlandese Tapojarvi Oy, questo processo di riciclo consente di trasformare le scorie dell'acciaio inossidabile prodotto a Terni in materiali da riutilizzare, per esempio, per la costruzione di sottofondi stradali o per la produzione di asfalti. «Insieme a Tapojarvi Oy stiamo realizzando il primo impianto che permetterà di recuperare le scorie derivanti dalla produzione di acciaio inossidabile e trasformarle in un nuovo materiale per l'edilizia utilizzabile al posto di ghiaia e sabbia», spiega l'Amministratore Delegato Massimiliano Burelli. E aggiunge: «La riprogettazione del processo di gestione della scoria originerà materiali più compatti, con minori emissioni polverose e limitate quantità di acqua, riducendo i consumi». E questo è una delle azioni e soluzioni green seguite dall'azienda. Non l'unica però. Dal 2019 Acciai Speciali Terni possiede all'interno del proprio stabilimento un impianto per la generazione di vapore che permette all'acciaieria di essere più virtuosa dal punto di vista produttivo, energetico e sostenibile. L'impianto consente allo stabilimento di elevare al 70% del totale la quota di vapore prodotto senza l'utilizzo di combustibili fossili e con enormi benefici per il territorio. Con il contenimento di consumi di metano, la società riduce le emissioni di CO2 per un quantitativo pari a 30mila tonnellate annue, cifra che corrisponde ai consumi di 15mila famiglie.

Sempre nella direzione di riduzione delle emissioni inquinanti nell'ambiente, AST ha incrementato la quota di spedizione dei prodotti via treno dal 30% di inizio 2020 al 65% di oggi, contro una media nazionale che si ferma al 5%. In tutto il 2020 AST ha ottenuto così il risparmio di 18.923 tonnellate di CO2. «Per dare una dimensione del miglioramento apportato precisa Burelli le tonnellate annue di CO2 non immesse corrispondono ai consumi di circa 10mila famiglie.

Numeri che si sommano alle 30mila tonnellate di CO2 già risparmiate grazie all'impianto per la generazione di vapore a recupero e che portano a questo risultato: è come se la metà degli abitanti di Terni non utilizzasse più il gas naturale e l'elettricità per soddisfare i propri fabbisogni energetici».

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