All'indomani del terribile sisma che ha devastato l'Abruzzo Franz Di Cioccio, leader della Premiata Forneria Marconi, aveva fatto appello ai colleghi per un gesto di concreta solidarietà che aiutasse le vittime del terremoto ad uscire dall'emergenza. L'idea non è molto originale ma sicuramente rodata: un concerto per raccogliere fondi da destinare alle popolazioni abruzzesi colpite dal sisma. Di Cioccio, abruzzese d'origine, ha così invitato i suoi colleghi musicisti a unirsi a lui in una «chiamata alle arti» per solidarietà. «Sono ferito e addolorato - spiegava una settimana fa il musicista nell'appello diffuso per la tragedia che ha colpito al cuore il capoluogo abruzzese e tutti i paesi intorno -. Ho assistito con commozione al susseguirsi di notizie e immagini, sempre più drammatiche. Ho visto piazze e borghi, dove ho passato momenti di gioia, trasformarsi in luoghi di disperazione. Un susseguirsi di volti segnati, affranti, disperati, ma non piegati dallo sconforto. "Aiutateci" è stata la parola più ricorrente. So che la tenacia che sento nello spirito della mia terra ha solo bisogno di essere accompagnata da un gesto di solidarietà, che faccia sentire alla popolazione che non è sola con la sua disperazione. Aiutatemi ad aiutarli».
Quell'appello e quella speranza adesso sono realtà. E il concerto si terrà il prossimo 28 aprile a Milano. A condurre la serata, ospitata al Palasharp, sarà Elena di Cioccio. È prevista la partecipazione ovviamente della Premiata Forneria Marconi, di Roberto Vecchioni, di Francesco Renga, di Daniele Silvestri, delle Vibrazioni, del Tony Levin Stickmen Trio, di Tullio de Piscopo, di Mauro Pagani, di Giò di Tonno, già protagonista dell'opera rock «Notre Dame», di Michele Zarrillo, di Mariella Nava, di Eugenio Finardi, di Francesco Baccini e dei New Trolls.
«Lancio un appello - aveva detto uno settimana fa Di Cioccio - a tutti gli artisti per partecipare a un concerto di raccolta fondi da destinare alle famiglie più colpite. È una "chiamata alle arti" per un gesto di grande solidarietà». E la risposta massiccia di amici e colleghi non si è fatta attendere.
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