Anche Rosetti a casa ma un pizzico d'Italia è ancora in gioco

Fuori Lippi con azzurri al seguito, Rosetti depennato dalla lista dei fischietti scelti per dirigere le ultime partite, Capello a casa. Ciao ciao Italia. Ma del nostro calcio ci sono ancora tracce importanti nei quarti di finale di questo maledetto Mondiale. Ci riferiamo a quei calciatori, e sono tanti davvero, 25 per la precisione, che giocano nel nostro campionato e possono alzare al cielo la Coppa del Mondo. I dirigenti di club saranno anche avari con i giovani di casa nostra, ma conoscono a menadito i mercati internazionali e solo raramente sbagliano le scelte. È lontano, tanto per fare un esempio, il tempo in cui la Pistoiese prese Luis Silvio che di mestiere non faceva il professionista del pallone, ma il cameriere o giù di lì.
Le rappresentanze maggiori figurano proprio nelle due nazionali candidate alla vittoria finale, Brasile e Argentina. Dunga, pur lasciando a casa Pato e Ronaldinho, il primo più del secondo, ha pescato a piene mani in serie A convocando 8 giocatori fra titolari e riserve. La difesa è praticamente «made in Italy» con Julio Cesar in porta, Maicon a destra, Lucio e Juan al centro, Doni e Thiago Silva in panchina. A centrocampo ci sono Felipe Melo e Baptista. Nella lista potremmo anche inserire a pieno titolo Kakà che ha colpito allo stomaco il Real Madrid: «Nella Seleçao sto riprendendo a giocare come nel Milan». È roba nostra anche la coppia centrale dell’Argentina, formata da Samuel e Burdisso. In panchina gli altri quattro, compreso Milito che in qualsiasi altra nazionale sarebbe titolare. Ma il 20enne Pastore e il 25enne Bolatti giocano spesso e volentieri a differenza del portiere Andujar. E il numero poteva essere superiore se Maradona non avesse sbattuto le porte in faccia a Zanetti, Cambiasso e Lavezzi.
C’è tanta serie A anche nell’Uruguay e nel Ghana. Nella squadra sudamericana troviamo Cavani, Caceres, Gargano e un altro portiere, Muslera. Il centrocampo della nazionale africana si basa su Appiah, Asamoah e Muntari. C’è poi Adiyiah, il ragazzo del Milan. Da noi ha giocato anche il goleador Gyan con un passato a Modena e Udine. È stato protagonista principe della tripletta interista l’olandese Sneijder che segna e fa segnare. Con lui il milanista Huntelaar.

L’atalantino Barreto ha aperto la sagra dei rigori con i quali il Paraguay ieri ha eliminato il Giappone. Nella Germania ci sono ragazzi di otto nazionalità diverse, meno che «italiani». Gli italiani veri sono al mare a meditare sul disastro sudafricano. Magari con la ciambella ai fianchi per non affogare di vergogna.

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