Il caso Toti finisce in Cassazione: "Incomprensibile il nuovo arresto"

Gli avvocati depositano il nuovo ricorso dopo l'interrogatorio di ieri in videoconferenza. E il governatore non risponde ai magistrati

Il caso Toti finisce in Cassazione: "Incomprensibile il nuovo arresto"
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Di fronte alla nuova ordinanza di misura domiciliare e alla seconda accusa, che si aggiunge alla corruzione, di finanziamento illecito ai partiti, ieri Giovanni Toti nell'interrogatorio di garanzia - in videocollegamento dalla caserma della Guardia di Finanza di La Spezia - si è avvalso della facoltà di non rispondere e non ha rilasciato dichiarazioni spontanee. A differenza di quanto successo in occasione del primo arresto, con un interrogatorio fiume di nove ore, stavolta non chiederà di essere sentito dai pm. Interrogatorio che è stato poi definito «irrilevante» dal Tribunale del Riesame che una settimana fa gli ha confermato gli arresti. Ieri il legale di Toti, Stefano Savi, ha depositato il ricorso in Cassazione, ma un verdetto sul possibile ritorno in libertà del presidente non arriverà prima di settembre. La Procura potrebbe in questo modo anche chiedere il giudizio immediato, che presuppone che l'imputato resti in detenzione. É una delle ipotesi sul tavolo dei pm, che potrebbero decidere di accelerare.

Il governatore, ai domiciliari dal 7 maggio, ha preso l'ulteriore misura cautelare «con stupore, visto che i fatti erano noti, erano stati depositati gli atti, se ne era discusso in di Riesame», spiega il suo avvocato. I fatti sono proprio gli stessi contestati nella prima ordinanza di custodia cautelare che aveva portato Toti agli arresti, ma ora i pm li rileggono con la lente di un ulteriore reato, oltre alla corruzione. La vicenda è quella degli spot elettorali passati alle Comunali 2022 sul maxischermo di Terrazza Colombo, di proprietà dell'editore della tv locale Primocanale, pagati da Esselunga, per cui sono indagati anche l'ex capo di gabinetto Matteo Cozzani, l'editore Maurizio Rossi e l'ex membro del cda di Esselunga Francesco Moncada. Per i pm quegli spot a favore del comitato Toti per Bucci, che poi fu eletto a sindaco, sarebbero stati pagati in modo illecito da Esselunga in cambio di un'accelerazione delle autorizzazioni ad aprire nuovi punti vendita. «É stata fatta una ulteriore contestazione, ma su fatti che conosciamo già, è difficile processualmente capire il senso e perché in questo momento - precisa il legale, che valuta un ricorso alla Suprema Corte senza passare dal Riesame - In questa fase, per fatti di due anni, che ci sia un pericolo tale e urgente da far scattare una misura per una persona già sottoposta alla stessa misura, beh è difficile da capire». Per la difesa è stato difficile comprendere anche il provvedimento con cui il Tribunale del Riesame ha lasciato ai domiciliari a Toti. Lo stesso ministro Nordio, attirandosi gli attacchi delle opposizioni, nei giorni scorsi ha detto di «non aver capito» l'ordinanza dei suoi ex colleghi. Che hanno sostenuto il rischio di reiterazione del reato nel caso in cui il governatore tornasse libero.

Il gip ieri ha dato il nuovo via libera all'incontro tra il presidente e il ministro Matteo Salvini: «Appena il leader della Lega sarà disponibile - chiarisce Savi - si potrà fare l'incontro in presenza. Ci basterà comunicarlo alla Finanza». Questione di giorni. Ieri il vicepremier ha ribadito: «Dovevo incontrarlo, ma da arrestato ha ricevuto un altro mandato di arresto».

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