Ancora show della Vincenzi: "Il Pd non sa che cosa fare" Poi si paragona a Obama

Dopo lo sfogo di ieri, la Vincenzi spara ad alzo zero dai microfoni di Radio24: "Il Pd dov'è? Non hanno capito che faranno da grandi. Don Gallo? Un maschilista, narciso". E dopo Ipazia si paragona a Obama

Ancora show della Vincenzi: "Il Pd non sa che cosa fare" Poi si paragona a Obama

Marta Vincenzi atto secondo. Dopo la sonora sconfitta alla primarie e lo sfogo che ieri ha portato il sindaco di Genova a scrivere una ventina di tweet nel giro di due ore, l'ira della Vincenzi va in onda su Radio24.

Gli obiettivi sono sempre gli stessi: Bersani, don Gallo, il Pd e i mezzi di informazione. Il filo conduttore è la delusione per una sconfitta da attribuire a tutti, meno che a se stessa. Il segretario democratico non si è degnato di fare nemmeno una breve telefonata consolatoria alla perdente, neanche un sms.

"Bersani? Non l’ho sentito, evidentemente aveva altro da fare. Ma non ce l’ho con nessuno, mi sento parte integrante di un partito e parlo sempre non di "loro" ma di "noi", sostiene diplomaticamente la Vincenzi.

Che, però, abbandona subito l'arma della diplomazia e sfodera la sciabola: "Il problema è che siamo arrivati alle primarie con un partito che non mi ha mai sostenuto durante il mio mandato e che ha pensato di far vincere un’altra persona del Pd. In queste spaccature si è inserito giustamente chi in modo ingenuo e forte, non facendo parte del partito, può dire: "Andate tutti al diavolo, ci avete stufato".

Poi rincara la dose: "Dov’è il Pd? Il Pd deve capire cosa vuol fare da grande. Io ho fatto un piano urbanistico e gli altri candidati alle primarie intervengono contro il piano adottato coi voti del Pd. Ho fatto un piano di infrastrutture per Genova e chi ha vinto ha detto che non le vuole fare. Ma dove sta il Pd?". Chiedere a Bersani.

Ma l'altra vittima della sfuriata del sindaco genovese è don Gallo, fervido sostenitore del candidato Marco Doria che ha sbaragliato la doppia concorrenza del Pd alle primarie. La Vincenzi continua l'affondo: "Il primo aggettivo che mi viene in mente per don Gallo è magnifico. Il secondo però è narciso. Ha fatto una scelta un po' maschilista. Io sono una donna e riconosco in don Gallo una propensione al maschilismo perché io ne parlo da vivo, quindi dico anche i suoi difetti, non ne faccio il santino".

Tornando alla batosta delle primarie, il primo cittadino azzarda anche un paragone americano: "Il presidente degli Stati Uniti dopo 4 anni non fa le primarie. Pensi un po' se a Obama adesso gli avessero fatto fare le primarie contro la Clinton? Come ne sarebbe uscito? Io ci ho sempre pensato a Obama in questi anni".

Ma il dispiacere per la sconfitta è tanto. E il sindaco non prova certo a dissimulare, anzi: "Io sono assolutamente d’accordo con lo strumento delle primarie, ma francamente poiché i sindaci stanno per legge al massimo due mandati, o li si costringe a fare azioni di breve periodo, e sarebbe terribile, o gli si dà la possibilità di fare due mandati. Vi sembra corretto che una persona eletta con 220mila voti venga stoppata ora per meno di 11mila voti?". E' la democrazia, bellezza!

C'è pure tempo per una sorta di recriminazione nostalgica: "Sono stati anni difficili, ai quali mi sono dedicata. Io me ne stavo con molto agio al Parlamento europeo. Sono scesa a Genova perché sentivo l'urgenza di una città che sta morendo, sentivo l'urgenza di rendere più veloci alcuni cambiamenti. L'ho fatto, ho pestato molti piedi, ho messo in gioco molto del consenso personale, ora il mio problema è salvare la creatura"

Non contenta, dopo Radio24, la Vincenzi è tornata a utilizzare il suo mezzo preferito: twitter. E si è sfogata, criticando questa volta i giornalisti, in merito al suo paragone con Ipazia, la filosofa e matematica del V secolo uccisa dai fondamentalisti cristiani.

"Ma tutti sti uomini che scrivono sui giornali non sapevano proprio niente di Ipazia! Si capisce da come commentano", scrive il sindaco. Che poi continua: "Non ho mai detto di essere una martire, come in prima pagina de la Repubblica. Va bè, qualcosa si sarà capito".

Al momento, l'unica cosa che si è capita è che la Vincenzi ha preso una batosta non indifferente insieme con il Pd di Bersani, il quale però ha già cambiato cavallo e si è scordato del sindaco di Genova. Ubi maior minor cessat.

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