Angela: «Il divulgatore? Non va mai in vacanza»

Stasera su Raiuno torna «Superquark»: oltre alla scienza, tanta storia, musica, tecnologia e natura

da Milano

È come guardare il mondo da un oblò, per dirla con Gianni Togni. E, al di là del vetro, ecco il mare Egeo che lambisce le verdissime isole Sporadi su cui si erge un castello veneziano del Trecento. O le route canadesi che si affacciano, da un lato, sulle montagne appuntite e dall’altro sullo sterminato spazio dell’oceano. È la Tv che non va in vacanza e che, anzi, spesso comincia quando gli altri programmi chiudono per ferie, quella dei documentari e dei programmi di viaggio con puntate inedite, spalancando il nostro piccolo schermo sulle antiche vie che attraversano Mongolia, Cina e Siberia, come nel caso di Overland 11 (il giovedì, alle 23.40 su Raiuno). Oppure ci portano in pieno oceano Pacifico, in mezzo agli squali come fa l’impavido e preparatissimo biologo Vincenzo Venuto in Missione Natura (il venerdì alle 21.10 su La7), cercando di sfatare luoghi comuni duri a morire, come la ferocia ingiustificata di questi predatori degli abissi. Insomma, chi ha l’animo del viaggiatore ma non vuole o non può muoversi dalla poltrona, quest’estate ha solo l’imbarazzo della scelta: «Gli ascolti dei nostri programmi, sono garantiti solo dall’autorevolezza delle fonti», spiega il papà dei divulgatori televisivi, Piero Angela, che torna questa sera alle 21.20 su Raiuno con la prima di 12 puntate inedite di Superquark. «Cerchiamo di raccontare un po’ di cose che avvengono sul pianeta, in modo che tutti possano capirci – continua -, ma le scoperte più soddisfacenti sono quelle che riguardano e influenzano la nostra vita quotidiana».
Da Linea verde e Linea blu e Easy Driver (Raiuno) a Pianeta Mare alla Melaverde (Rete 4), Edoardo Raspelli, Tessa Gelisio, Marcellino Mariucci e i loro colleghi ci portano dietro le quinte delle nostre usanze e tradizioni, dai piatti tipici alle feste di piazza. Oppure, come accade in Alle falde del Kilimangiaro, da domenica in prima serata su Raitre, la bionda e solare Licia Colò ci racconta e ci mostra culture agli antipodi della nostra. «È un genere in continua evoluzione», spiega Angela. «All’inizio trasmettevamo pochi servizi, lunghi e quasi tutti riguardanti la natura e gli animali. Quark andava in onda alle 21.35, all’epoca era seconda serata, subito dopo la puntata di Dallas. Ma con il tempo, abbiamo salutato il leone e la gazzella, diversificando l’offerta. E anche Superquark non parla più solo di scienza ma spazia tra natura, storia e musica». Portare i telespettatori in giro per il mondo per più di due ore comporta una preparazione lunghissima. «Alla puntata che vedrete questa sera, lavoriamo dallo scorso novembre - dice Angela -; è divisa in 12 parti e tocchiamo anche 120, 130 argomenti. Parliamo delle tecniche del parto e del caffè ma esploriamo anche le miniere d’oro dell’impero romano in Spagna, poi l’Etiopia e il Canale di Panama. La chiave è l’originalità dell’approccio anche perché, ormai, i programmi divulgativi sono tanti che rischiamo tutti di parlare degli stessi argomenti». Gli spunti per un reportage o un servizio possono nascere da un articolo di giornale o da una realtà emersa durante un'altra inchiesta.
Ma la carriera dei conduttori che cambiano longitudine con le telecamere a seguito può riservare cattive sorprese. Prima di partire, le redazioni impiegano mesi per stringere contatti e ottenere permessi, ma non ci sono garanzie: lo sa bene Alberto Angela, un altro ormai consolidato volto del mestiere, che due anni fa fu sequestrato insieme con la troupe di Ulisse da una banda di predoni nigeriani.

Il paleontologo figlio d’arte, oltre a collaborare a questa edizione di Superquark, ha debuttato ieri su Raiuno con la nuova serie di Passaggio a Nord-Ovest: «Portando Alberto in Tv, ho fatto un regalo ai telespettatori - dice l’orgoglioso papà Piero. E scherza -; ormai sembriamo una di quelle ditte di una volta “tal dei tali & figli”. E il nostro è un mestiere difficile, stressante e massacrante. Ma è sempre meglio che lavorare».

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