Angela Merkel è sotto attacco. Dopo le pesanti critiche che le sono state rivolte da Horst Seehofer e dagli (ex?) alleati della Csu la Cancelliera è adesso presa di mira dal suo stesso partito, all'interno del quale sono in molti a chiedere il cambio netto e immediato delle sue politiche, se non addirittura la sua testa.
Secondo quanto riportato dalla Sueddeutsche Zeitung il consiglio direttivo della Cdu si è riunito nella sua sede centrale per discutere dei risultati elettoriali e della batosta ricevuta in occasione delle ultime consultazioni regionali. Erano tutti presenti, tranne la numero uno del partito perché in Cina per partecipare al G20. In sua assenza non sono mancati però gli attacchi nei suoi confronti. Da più fronti è stato infatti richiesta l'inaugurazione di un nuovo corso, nel quale le politiche in materia di immigrazione vengano decisamente riviste. Continuando in questa direzione, infatti, molti esponenti del partito temono di perdere sia il consneso della base elettorale che l'appoggio dell'alleato della Csu, senza il quale la Cdu non avrebbe i numeri necessari per governare.
Gli attacchi contro la Cancelliera sono stati talmente decisi che lei, informata della situazione di tensione, dalla Cina ha abbandonato momentaneamento Obama, Putin e tutti gli altri capi di Stato per collegarsi telematicamente con i colleghi di partito per una conference call. Di fronte a loro si è assunta le responsabilità della capitolazione elettorale, ma ha anche ribadito la sua linea. Quanto iniziato verrà portato avanti. Incalzata dalle critiche ha ripetuto ben tre volte che non ci sarà alcun cambio di corso. Le decisioni che sono state prese, ha ribadito, sono giuste.
Eppure la Cancelliera ha dovuto riconoscere che qualcosa deve cambiare. Ammettendo che la popolazione ha perso la fiducia nella Cdu, ha detto che adesso è necessario che ogni iscritto al partito "pensi come riconquistare la fiducia". Come si possa fare, però, non lo ha specificato.
La sua volontà di procedere nella stessa direzione ha generato forti critiche all'interno dei quadri di partito, soprattutto da parte di quelle minoranze, ora sempre più forti, che già da oltre un anno criticano le
politiche migratorie. La Merkel vive oggi una situazione interna mai sperimenatta prima. Per la prima volta si trova in minoranza di fronte al suo partito, tanto che la Sueddeutsche Zeitung la descrive addirittura come "isolata".
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