Cosa si sa di lei? Poco. Dice che è figlia di Galafrone, re del Catai. Le credono sulla fiducia, senza credenziali. Nessuno si chiede come questa ragazzina sia arrivata fino a Parigi. È una millantatrice? Pazienza. Finalmente accade qualcosa che rompe la noia di un giorno di festa. Eccola. Alta quanto serve, i capelli biondi e mossi, forse tinti, ambrata, un frutto che viene da lontano, il passo di chi innocente non è, gli occhi un po' obliqui, la bocca rialzata agli angoli, le narici appena dilatate. È bella e l'insidia, se c'è, non si vede. Il Catai, che poi è la Cina, sa di esotico e tanto basta. Solo dopo svelerà che il suo Catai è un avamposto ai margini del deserto, sulla via della seta, minacciato dai tartari. È Albracca e non si trova sulle carte geografiche. Non quelle conosciute, perlomeno. Molti sospettano che si tratti di Bukhara, la città dalle cupole turchesi. È in Uzbekistan. La città dei venditori di tappeti.
Questa è Angelica, la seduttrice, quella che fa impazzire Orlando, che muove con le sue fughe tutti i personaggi del Furioso, che appare e scompare, si perde e si ritrova. È la ragazza che possiede l'anello della consapevolezza, dono della maga Melissa, che le permette di discernere reale e immaginario. È l'unica che nel castello di Atlante non si smarrisce nell'incanto e riconosce che tutto ciò che la circonda è metaverso. È finzione. È magia.
Angelica adesso torna in teatro. Non lo fa in un posto come gli altri, ma a Castelnuovo di Garfagnana, lì dove Lodovico Ariosto ha speso gli anni amari della sua vita. La regia è di Consuelo Barillari, Irene Mori è Angelica e la voce narrante è di Paola Gassman. Lo spettacolo è Le donne dell'Orlando Furioso. Sì, perché non c'è solo lei. Il Furioso è un poema di una modernità impressionante. Bradamante, sorella di Rinaldo e innamorata di Ruggiero, è la ragazza che rifiuta gli stereotipi femminili. Si può essere donna in cerca d'amore e battersi in elmo e armatura come il più valoroso dei paladini. Si può finire sugli scogli di Ebuda, l'isola del pianto, proprio come Angelica, e diventare pasto nudo di quell'orca proteiforme che ricorda un po' Moby Dick.
È Marfisa, sorella gemella di Ruggiero, che nasconde sotto la rabbia il desiderio di amare le donne, tanto da sfidare ogni maschio cretino che si ritrova davanti. E poi le maghe, intellettuali e spigolose, come Alcina, Morgana e la più dolce Logistilla. Tutto questo stasera, 8 marzo, al teatro Alfieri di Castelnuovo. È la notte delle donne.
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