
Il pm Alessandra Cerreti ha chiuso le indagini per quattro degli indagati per la morte di Fatou Sarr, la bimba di 11 anni annegata a giugno 2024 nella piscina del parco acquatico Aquaneva di Inzago. La chiusura indagini precede con ogni probabilità la richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura per i presunti responsabili, accusati di omicidio colposo.
Inizialmente gli indagati erano nove, incluso il bagnino minorenne che quindi è finito indagato dalla Procura dei minori. Dopo le indagine, con una consulenza, sui precisi ruoli e le responsabilità all'interno del parco acquatico, il pm ha chiuso il cerchio per quattro persone. Si tratta del prete che accompagnava i circa 200 bambini in gita con il Crest da Caravaggio, due legali rappresentanti della struttura e un responsabile della sicurezza. Tra loro anche una donna. Secondo l'autopsia, la piccola di origini senegalesi non ha avuto alcun malore, ma per le indagini è affogata a causa della negligenza di chi doveva sorvegliarla. I bambini giocavano in acqua incustoditi, Fatou non sapeva nuotare ed era la prima volta che faceva il bagno in piscina. Era arrivata in Italia con i genitori da poco tempo. Per gli inquirenti, oltre alla responsabilità del sacerdote che si era allontanato per un caffè, ci sono quelle dei gestori della struttura, che non avrebbero adottato le misure necessarie e previste dalla legge per salvaguardare l'incolumità degli utenti, in questo caso bambini e ragazzini. Il bagnino, minorenne, non era stato adeguatamente formato e nemmeno gli altri addetti coinvolti.
Inoltre i responsabili del parco non avevano raccolto informazioni sufficienti sulle capacità della vittima di stare in piscina. Non era infine stato fatto firmare alcun certificato (obbligatorio per i minori) di sgravio di responsabilità.
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