Un anno all'insegna di Bruegel tra capolavori e mostre in Belgio

Elena Pizzetti

Viaggiare nelle Fiandre attraverso l'arte dei suoi illustri ambasciatori di ieri e di oggi: Rubens, Bruegel il Vecchio e Jan van Eyck. Prosegue il progetto «Flemish Masters 2018-2020» inaugurato l'anno scorso sotto l'egida di Pieter Paul Rubens e quest'anno dedicato all'enigmatico e visionario Pieter Bruegel il Vecchio, in occasione del 450° anniversario della sua morte (1569). In programma un calendario di eventi che ripercorrono la vita e l'opera dell'artista che più di ogni altro ha saputo immortalare le Fiandre e, in particolare, le campagne del Pajottenland, rivoluzionando la pittura paesaggistica e trovando una sintesi perfetta tra natura, umanità e grottesco attraverso la ricchezza dei suoi mondi figurativi. Dopo il ritorno dell'Autoritratto di Rubens restaurato alla Rubenshuis l'anno scorso, Anversa punta ora i riflettori su un'altra delle sue Case-Museo, realtà intime e raccolte ma straordinariamente ricche e preziose per il patrimonio artistico della città: il Museo Mayer van den Bergh. Qui a febbraio, dopo un attento restauro a cura degli esperti del Royal Institute for Cultural Heritage di Bruxelles che ha rivelato dettagli iconografici e colori nascosti da secoli, rientra dal Kunsthistorisches Museum di Vienna «Dulle Griet», «Margherita la pazza», uno dei capolavori del maestro, oggi ridatato 1563. Si tratta di un dipinto a olio su tavola che raffigura una strega del folklore fiammingo, personificazione dell'avarizia, forse alterazione popolaresca della figura di santa Margherita d'Antiochia vincitrice del demonio. La prestigiosa collezione di Fritz Mayer van den Bergh custodisce anche un altro dei più importanti lavori di Bruegel il Vecchio: «I dodici proverbi» datato 1558. A partire dal 5 ottobre, «Dulle Griet» sarà l'opera di punta della mostra «Da Fouquet a Bruegel» allestita al museo Mayer van den Bergh, in collaborazione con il Museo Reale di Belle Arti di Anversa.

Esposti i capolavori delle collezioni di Fritz Mayer van den Bergh (1858-1901) e Florent van Ertborn (1784-1840), i due collezionisti che, con il loro gusto e con il loro sapere, hanno contribuito a fare di Anversa la capitale dell'arte fiamminga. Info: www.visitflanders.com/it, www.museummayervandenbergh.be.

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