Tra antico e moderno ecco le due anime della Corea del Sud

I grattacieli di Seul e i templi di Gyeonju. Alla scoperta del Paese da poco entrato nella top list delle mete asiatiche più interessanti

Tra antico e moderno ecco le due anime della Corea del Sud

La terra del calmo mattino. Così, in una delle sue poesie, il grande poeta indiano Rabindranath Tagore definì la Corea del periodo Joseon, la dinastia che per secoli è stata a capo del paese, fino agli inizi del '900. E anche oggi, che lo stato è punteggiato da grandi metropoli moderne e la cultura della musica K-Pop si è diffusa in mezzo mondo, le tradizioni di quel tempo sono mantenute con cura.

Visitare la Corea del Sud, sempre più collegata all'Italia con i nuovi voli diretti da Milano di Korean Air, vuol dire muoversi tra antico e contemporaneo, tra il calmo mattino dei templi e le caotiche notti tra i grattacieli. La stessa Seul vive di questa doppia identità. Nel suo cuore antico ci sono la granitica Porta Gwanghwamun, il principale accesso al Palazzo Gyeongbokgung, creato nel Trecento e oggi sede di importanti musei. Per conoscere questa parte storica di Seul, la zona dove andare è Insa-dong con le sue 70 gallerie d'arte, negozi di artigianato e vecchie case da tè. Altri due palazzi devono essere inseriti nella lista delle visite di questa parte della città, Changgyeonggung e Changdeokgung, uno dei tesori coreani nella lista del Patrimonio Unesco. Proprio di fronte al municipio della città, Seul Plaza è un grande spazio circolare che ospita eventi, festival e manifestazioni. Da lì si può percorrere via Jeongdong-gil, forse la più famosa del paese, per gli edifici storici, come il teatro Chongdong dove assistere agli spettacoli tradizionali. Lo shopping più divertente si fa nella zona della Porta Dongdaemum con il mercato notturno. Più tradizionale è quello di Gwangjang, per provare lo street food coreano. Per chi è interessato alla medicina orientale e vuole comprare dell'ottimo ginseng c'è il mercato Yangnyeongsi.

Nella zona modaiola di Gangnam l'indirizzo da non perdere è Jungsik. Guidato dallo chef Yim Jun Sik, ha portato per primo la cucina molecolare in Corea del Sud ed è nel 2015 il numero 10 in Asia secondo la prestigiosa classifica Asia's 50 Best Restaurants di S.Pellegrino (www.jungsik.kr/seoul). In effetti è grazie a giovani chef come Yim che la cucina coreana è considerata oggi una delle più interessanti in Asia e il kimchi, piatto nazionale di cui esistono infinite versioni, è amatissimo global food. Infine per immergersi nella cultura pop dei giovani coreani, le zone di Sinchon e Hongdae sono le più alternative e creative di Seul, soprattutto intorno all'Università Hongik.

La Corea del Sud si gira molto bene in treno. Si può acquistare, anche online, un pass con diverse validità (www.korail.com). Appena fuori da Seul, Suwon è una tappa da non perdere. Inserita nel Patrimonio Unesco, la Fortezza Hwaseong circonda il centro della città. Per chi vuole approfondire la storia contemporanea del paese, c'è l'Osservatorio dell'Unificazione in cima al monte Odusan. Si trova a 460 metri dal territorio nord-coreano, nel punto più stretto della Zona Smilitarizzata o DMZ lunga 248 km (www.korea-dmz.com).

La seconda città più grande della Corea del Sud è Busan, sulla costa sud-orientale. Porto principale del paese è anche base ideale per esplorare un'area di grande importanza storica. Come la vicina Gyeonju, capitale dell'antico regno Silla per 1000 anni e vero scrigno di edifici storici e antiche tombe reali.

Il complesso Daereungwon contiene 23 delle oltre 200 tombe ritrovate nella zona. Si può visitare quella del Cavallo Celeste, la più famosa e ricca con oltre 15.000 oggetti preziosi ritrovati. Questa è anche un'area di templi buddisti importanti. Uno dei più famosi è Bulguksa, mantenutosi in gran parte originale, risale al 528 ed è Patrimonio Unesco. Per chi vuole fare una esperienza di meditazione e vita in un tempio, il programma Templestay offre questa opportunità in 45 luoghi del paese (www.templestay.com). Non è l'unica. Oltre ai tanti hotel è possibile dormire in un Hanok, le antiche case di legno, e vivere così appieno la cultura coreana.

Non si può lasciare Gyeonju, senza una visita a Seokguram, uno dei più raffinati templi buddisti al mondo: una cupola scavata nel granito e finemente decorata, al centro siede una grande statua del Buddha. Info: www.visitkorea.or.kr. Il vettore di bandiera Korean Air ha voli diretti da Roma e Milano da 896 euro A/R tutto incluso (www.koreanair.com).

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