Claudia Passa
Nel merito dellepisodio - la rissa sfiorata fra poliziotti e doganieri per la cattura di un narcotrafficante allaeroporto di Fiumicino - preferiscono non entrare, riservandosi di «chiarire le competenze e le responsabilità nellaccaduto» in unaltra nota «indirizzata ai responsabili delle rispettive amministrazioni». Ma per il rappresentante del sindacato Siulp nella Polaria dello scalo romano, che in un documento aveva stigmatizzato lintervento dello Svad-Dogana parlando di «conflitto di competenze», i sindacati riservano parole di fuoco. Insomma, scampata la scazzottata fisica sulla titolarità delloperazione antidroga, la «rissa» verbale non sè esaurita con il documento del Siulp. Al quale ha infatti fatto seguito una lettera aperta siglata da Uil (sezione Pubblica amministrazione), Confsal e Salfi, Intesa e Rappresentanze di Base del Pubblico Impiego, indirizzata «ai lavoratori della Polizia di frontiera di Fiumicino» per «rispondere in modo categorico ad esternazioni gratuite e offensive verso lavoratori delle Dogane».
Lattacco, diretto, è al rappresentante del Siulp, definito senza giri di parole «ignorante e palesemente inidoneo a rappresentare altri lavoratori», e accusato di aver utilizzato «la sigla di un sindacato di cui rispettiamo la storia e lidentità per offendere alcuni colleghi doganali». Nel merito dellepisodio «che ha visto protagonisti lavoratori della Dogana, della Polaria e della Guardia di Finanza» le organizzazioni sindacali scrivono di non voler entrare, limitandosi a «ribadire che lAutorità doganale ha competenza e titolarità negli spazi doganali». «Ma non possiamo e non vogliamo tacere - scrivono - di fronte ad un comunicato (la nota del Siulp, ndr) così squallido ed inqualificabile (...). Rimaniamo in attesa delle scuse formali che il responsabile territoriale superiore competente del Siulp vorrà inviare ai lavoratori offesi di questa amministrazione».
Michele Alessi, segretario provinciale del sindacato unitario dei lavoratori di Polizia, contattato dal Giornale ha detto di non saper nulla della questione, di «non esserne a conoscenza», e di non aver visto il documento «sotto accusa» del Siulp-Polaria firmato da Francesco Carta. Il quale, a sua volta, interpellato dal Giornale ha preferito non commentare la dura lettera aperta dei sindacati, «per non inasprire ulteriormente gli animi».
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