Anziana morta in casa, ma l'ha uccisa suo figlio

La fine della 75enne, deceduta a gennaio, "svelata" dall'autopsia e da una telefonata

Anziana morta in casa, ma l'ha uccisa suo figlio
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«Ho fatto un disastro, ho ammazzato mia madre...Come un cretino, con la cintura... Ho ammazzato mia madre, mio padre morto e ho ammazzato mia madre, ma non per via dei soldi, perché mi stava sui coglioni. Tu sei una tomba giusto? Te lo racconto per bene quando pippiamo».

La conversazione che lo inchioda per aver strangolato sua madre, è una sorta di confessione senza freni, fatta con un conoscente, al telefono. Risale al 24 gennaio scorso, una decina di giorni dopo la morte della donna, la 75enne, Piera Stefanina Riva, per tutti «Pierina», ufficialmente deceduta dopo una caduta in casa, come lui stesso aveva spiegato agli operatori del 118 e ai poliziotti delle «Volanti» giunti sul posto, un appartamento in via Adolfo Wildt nel quartiere di Lambrate, la sera tra il 12 e il 13 gennaio. La conversazione telefonica viene intercettata dalla Squadra mobile di Milano grazie a una cimice. E, insieme ai risultati dell'autopsia e a una serie di altri elementi, non lascia dubbi sulle ragioni che hanno portato all'arresto di Federico Pietro Crotti, 48 anni, consulente libero professionista, un passato con problemi di alcol, tossicodipendenza e ricoveri in reparti psichiatrici per abuso di sostanze, finito in carcere lunedì sera con l'accusa di omicidio volontario e maltrattamenti al termine dell'inchiesta degli investigatori della Mobile, guidati dal dirigente Alfonso Iadevaia e coordinati dal pm Giancarla Serafini.

Erano state liti furiose e a non finire (c'era stata anche una denuncia per maltrattamenti, ndr) da quando, separatosi dalla compagna, il 48enne era tornato a vivere nell'appartamento della madre. E infatti l'omicidio per strangolamento, inizialmente classificato come morte naturale, sarebbe avvenuto al termine di uno dei tanti litigi che minavano la difficilissima convivenza tra i due.

A catalizzare i sospetti degli inquirenti sull'uomo sono stati da una parte un bonifico da 30mila euro disposto dal conto della madre a quello del figlio la sera stessa della morte in un orario in cui il 48enne aveva dichiarato di essere già andato a dormire da un pezzo (l'operazione bancaria è stata registrata alle 21.40, l'uomo disse di essersi coricato prima delle 21) e dall'altro le vistose ecchimosi intorno al collo del cadavere, oltre alle ferite al volto provocate dalla caduta. Crotti, inoltre, dopo aver chiamato il 112 sostenendo che la madre stava male, aveva spiegato in seguito agli inquirenti che la donna era caduta da sola dopo essersi alzata durante la notte. Una versione che contrasta con quanto emerso al momento del ritrovamento del cadavere, quando la signora Stefanina Riva indossava un vestito da sera, qualcosa insomma di molto diverso da un qualsiasi pigiama o giù di lì. Proprio come se quella notte non fosse mai andata a letto.

Il 48enne in questi due mesi è stato convocato per un interrogatorio, per rispondere sugli elementi che erano emersi nel frattempo, ma ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. Le indagini hanno accertato che nell'ultimo periodo aveva problemi economici e che dopo essere andato a vivere dalla madre era preoccupato per gli obblighi di mantenimento dei figli.

Gli esiti

dell'autopsia, comunicati venerdì sera in Procura, hanno quindi tagliato la testa al toro e ribaltato del tutto la versione di Crotti: sua madre infatti è stata strangolata, come certifica la doppia rottura dell'osso ioide del collo.

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