Gli architetti che ridisegnano la fisionomia della Superba

Il complesso universitario di Valletta Puggia. Il restauro di Palazzo Spinola dei Marmi in Fontane e Marose e la Casa dello studente sopra la Commenda di Prè sono alcuni dei progetti realizzati dallo Studio Caffaro cui l’Ordine degli Architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori di Genova dedica una mostra nel Chiostro di San Matteo (fino al 18 giugno, ingresso libero). Inaugurata insieme ai futuri architetti del corso di Brunetto De Battè, «Studio Caffaro. Esperienze di uno studio genovese dal 1964 al 2006» è il racconto di una grande avventura, quella di Lionello Calza e Tomaso Badano, che partecipano alla definizione della fisionomia della Genova che conosciamo. «Quando abbiamo vinto il concorso per il restauro del Banco di Sardegna avevamo poco più di trent’anni» racconta Calza, che ricorda due «principi». Sì perché «l’architetto c’è, se c’è il principe». Il pensiero corre a Romanzi, storico rettore dell’ateneo genovese e al suo successore Beltrametti. E quindi alle opere destinate allo studio. La «spaziale» Valletta Puggia, ove «gli spazi sono studiati per essere impiegati a rotazione, senza lasciare aule vuote». Gli Istituti per l’Università di Sassari e tanti altri progetti, fino al parcheggio di Ponte Caffaro.
«Attenzione ai materiali e alle tecnologie che caratterizzano Calza e Badano, che non si sono lasciati stregare dal Postmoderno» spiega De Battè. «È un’architettura rigorosa: ha mantenuto uno spirito colto ed è simbolo di una cultura del saper fare che dobbiamo custodire» aggiunge Giorgio Parodi, presidente dell’Ordine.

Che annuncia: «entro l’estate nascerà una nostra Fondazione per promuovere attività culturali, mettere in rete i professionisti e avviare un dialogo più intenso con l’Amministrazione. Più che rincorrere la normativa vogliamo e possiamo essere propositivi».

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