Perfino qualche consigliere della maggioranza a fine serata azzarda che «il sistema della democrazia partecipata necessita di qualche aggiustamento». Falsa partenza per il tour degli assessori nelle 9 zone, se il sindaco sperava di centrare l’operazione simpatia sull’Area C ha fatto male i conti. Letteralmente. Lunedì sera al Cam di corso Garibaldi l’assessore alla Mobilità Piefrancesco Maran è stato accolto dai fischi e insulti in una sala troppo piccola (poteva contenere un centinaio di persone, ne sono arrivate almeno 400) ed è partito dalla Zona 1. Quella che ha presentato il primo ricorso anti-ticket. Gente che vive nella Cerchia e lavora fuori, e si ribella a dover pagare per rientrare a casa. Ma Giuliano Pisapia si inventa il complotto organizzato. I residenti sono furiosi? Quello dell’altra sera secondo il sindaco «purtroppo non è stato un confronto, perché c’erano molte persone venute solo per disturbare e boicottare e credo che questo non sia degno, anche da parte dell’opposizione. É giusto fare critiche ma non impedire il dibattito». Il sindaco scarica sul centrodestra la responsabilità della rivolta contro Area C in corso Garibaldi. Essì che, ad esempio, i residenti riuniti nel movimento «No Charge» si dichiarano assolutamente non politicizzati. E non hanno chiesto l’assistenza di Lega o Pdl nel fare i conti della stangata: «Ci troveremo a pagare - sintetizza il portavoce Luca Scalmana - fino a 370 euro l’anno per rientrare a casa». Un conteggio al ribasso. L’ingresso in centro si pagherà da lunedì a fine anno 250 giorni. Per i residenti i primi 40 sono gratis (quindi si scende a 210). Supponendo che il Comune spegnerà le telecamere ad agosto (23 giorni) e dal 41esimo giorno chi risiede in zona 1 pagherà il ticket 2 euro invece di 5, chi non può fare a meno dell’auto per lavoro pagherà per 187 giorni la bellezza di 374 euro. Con Ecopass, le auto ecologiche entravano gratis, gli abbonamenti annuali andavano dai 50 ai 250 euro con ingressi illimitati.
Un complotto organizzato? «Il sindaco torni a girare tra la gente e non continui a vivere nel Paese delle meraviglie - replica il capogruppo Pdl Carlo Masseroli -. I milanesi non si fanno strumentalizzare dai partiti. Non accettano un provvedimento inutile e dannoso. Ma a Milano si respira aria di regime, chi non condivide le posizioni del sindaco viene indicato come non disposto al dialogo». Il centrodestra continua invece la raccolta firme per il contro-referendum, e la prima grande mobilitazione scatta con il debutto di Area C: appuntamento alle 17.30 davanti a Palazzo Marino, sempre da lunedì un gazebo fisso in San Babila. Un «atto inutile te tardivo» afferma invece Masseroli la decisione di convocare proprio il 16 un Consiglio sul pedaggio.
La protesta organizzata non piace a Pisapia. In compenso giravano nella sala di corso Garibaldi lunedì sera i volantini dei «Comitati x Milano». Il popolo arancione sul retro delle regole per l’ingresso a pagamento festeggia con lo slogan «Finalmente C siamo, grazie Giuliano».
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