Aria, acqua, terra e fuoco. La materia diventa una storia di passioni

Nel nuovo film di animazione Disney Pixar le forze primordiali insegnano la tolleranza

Aria, acqua, terra e fuoco. La materia diventa una storia di passioni
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Il termine cosmogonia indica il complesso di miti riguardante l'origine dell'universo. Ce ne sono varie versioni e sono chiamate cosmogoniche tutte le dottrine mitologiche e religiose che danno una spiegazione sugli inizi del mondo. Interpretazioni diverse, che hanno un punto in comune: i quattro elementi naturali da cui trae origine ogni sostanza di cui è composta la materia. Terra, Aria, Acqua e Fuoco. Un concetto semplice e complesso allo stesso tempo, che ha ispirato i creatori di Elemental, il nuovo film d'animazione della Disney Pixar (nei cinema dal 21 giugno).

In una metropoli immaginaria, gli elementi si trovano a convivere fra loro, con caratteristiche, esigenze e funzioni diverse. Hanno tratti da essere umano, e la loro convivenza è una metafora della società moderna, in cui tollerare le differenze, comprenderle e infine apprezzarne i lati positivi è l'unica soluzione che porta verso un'evoluzione pacifica e produttiva.

Durante la première mondiale del film, immersi nella suggestiva cornice dell'Academy Museum of Motion Picture di Los Angeles progettato da Renzo Piano, abbiamo incontrato il regista del film Peter Sohn (Il Viaggio di Arlo), i doppiatori originali e il chief creative officer di Pixar Pete Docter, l'unico uomo ad avere vinto tre Oscar con tre diversi film di animazione (Soul, Inside Out e Up), executive producer del film. «Ci piacerebbe che in tanti si riconoscessero in questi personaggi. Poi, lancerei anche una piccola sfida: quando andate al cinema a vedere Elemental, quale razza o cultura pensate sia rappresentata dai vari elementi? Abbiamo cercato di fare in modo che tutti possano rivedersi in ogni gruppo. Per esempio, Amber è una che si scalda presto, perde spesso la pazienza, è appassionata e tiene molto alle cose che ama. Senza fare generalizzazioni, è probabile che vi ricordi qualcuno che conoscete».

Chi apprezza i grandi classici del cinema ci vede qualcosa di Indovina chi viene a cena di Stanley Kramer con i grandiosi Spencer Tracy, Sidney Poitier e Katharine Hepburn. «Per noi è un grande complimento. La storia in realtà è parzialmente basata sulla vita di Peter Sohn, il regista. Lui fa parte di una prima generazione di immigrati coreani in Usa e ha sposato una donna di origini italiane. Ci siamo divertiti raccontando questo incontro fra culture. A volte certe usanze possono sembrare difficili da comprendere ma il risultato è un film divertente, nello stile de Il mio grosso grasso matrimonio greco. I temi sono profondi ma questa rimane comunque una commedia, guardandola si ride spesso». Il regista Peter Sohn, nato nel 1977 nel Bronx da genitori coreani, conferma: «Questo film racconta in parte la mia vita. Abbiamo voluto mostrare come le culture si possano mescolare, creando connessioni che possono durare una vita intera. La risposta a tutto per me è sempre stata l'empatia. A volte basta avere il coraggio di connettersi con qualcuno e avere compassione. Il messaggio è: lasciate il cuore aperto, entrate in contatto con chi non conoscete ancora e fate nuove esperienze. La vostra vita si arricchirà di sicuro».

Leah Lewis, modella e attrice americana di origini cinesi, della versione originale interpreta Ember Lumen. «Ember fa parte del gruppo del fuoco ed è una che lavora sodo, non ha paura di sporcarsi le mani. È anche molto leale verso la sua famiglia e i valori che le hanno insegnato. Allo stesso tempo è una che segue il proprio cuore, è coraggiosa e non ha paura di difendere ciò in cui crede. Penso che questo la renda fantastica. È stato molto divertente interpretarla». E poi c'è l'altro protagonista, che viene da una famiglia di acqua. È un tipo positivo che non ama avere troppe responsabilità, vuole divertirsi e non ha una vera missione nella vita.

«Quello che adoro del mio Wade risponde dal red carpet Mamoudou Athie è che è un tipo semplice, che si adatta allo scorrere degli eventi. Se una cosa gli piace, cerca di ottenerla. Questo è sicuramente il lavoro più bello che ho fatto nella mia carriera».

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