Sarebbe stato arrestato sabato 16 novembre, al suo arrivo all'aeroporto di Algeri, lo scrittore Boualem Sansal (foto), «l'Orwell algerino», 75 anni appena compiuti. Il presidente francese Emmanuel Macron, che ha naturalizzato personalmente nel 2024 Sansal, si è detto subito «molto preoccupato» e si è mobilitato per chiarirne le sorti. Sansal sarebbe stato arrestato dopo essere atterrato da un volo proveniente da Parigi.
Noto per le sue posizioni avverse al governo algerino, inaspritesi nelle ultime settimane in cui è sembrato schierarsi a fianco della Francia nel riconoscimento della sovranità del Marocco sul Sahara occidentale, lo scrittore - strenuo oppositore del fondamentalismo islamico, verso il quale ha più volte messo in allerta intellettuali e artisti di ogni Paese, soprattutto in Europa, continente che considera tra i più vulnerabili alla radicalizzazione - il giorno prima dell'arresto era a pranzo con l'ex ambasciatore francese di Algeri e non sembrava in ansia.
Da sette giorni tuttavia il suo telefono suona muto e la vicenda è seguita con apprensione oltre che dal suo editore francese, Gallimard, anche da Neri Pozza, che pubblica in Italia i suoi romanzi e saggi e ha rilasciato un comunicato in cui apprende «Con sgomento la notizia dell'arresto ad Algeri di Boualem Sansal, di cui siamo con grande orgoglio editore italiano» e aggiunge: «Contro ogni censura del libero pensiero, e sempre schierati dalla parte della libertà di parola, ci associamo con forza a tutti coloro che ne chiedono l'immediata liberazione».
Ingegnere formatosi al Politecnico di Algeri, Sansal, nominato per il Nobel nel 2014, comincia a scrivere dopo l'uccisione nel 1992 del presidente della Repubblica algerina Mohamed Boudiaf - eroe della rivoluzione, esiliato per trent'anni e allora in carica da soli sei mesi per mano di un ufficiale della guardia presidenziale. Tra le sue opere, ricordiamo l'esordio con il romanzo Il giuramento dei barbari, che racconta l'ascesa dei fondamentalisti in Algeria e la conseguente guerra civile con duecentomila morti tra il 1992 e il 2002, e i più recenti La fine del mondo (2016), Nel nome di Allah (2017) e Il treno di Erlingen (2021), tutti tradotti da Neri Pozza. A valergli il soprnanome di «Orwell algerino» è stato il romanzo 2084. La fine del mondo, in cui immagina un mondo distopico governato da una dittatura islamista.
Oltre che da parte di Macron, preoccupazione per le sorti di Sansal è stata espressa da vari politici francesi, fra cui l'ex primo ministro Edouard Philippe, che su X ha scritto: «Conto sulle autorità francesi ed europee per ottenere informazioni precise e per garantire che possa circolare liberamente e tornare
in Francia quando lo desidera». Proprio in questi giorni l'editore Gallimard ha denunciato attacchi da parte di media vicini al regime algerino nei confronti di un altro scrittore, Kamel Daoud, vincitore del Goncourt 2024.
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