Siete di quelli che scelgono la donna sbagliata? Beh fate attenzione perché potrebbe essere proprio lei a darvi il figlio giusto. È un po questa la morale che si nasconde nella serie «Aiutami Hope» che andrà in onda (da oggi) ogni giovedì alle 21.50 (e a partire dal 17 febbraio alle 22:45) su Fox (canale 111 della piattaforma Sky).
Il protagonista della serie, tutta virata al comico, infatti si chiama Jimmy Chance ed è un vero esperto di donne sbagliate al momento sbagliato. Dopo aver passato una notte molto hot con una misteriosa ragazza di cui non conosce nemmeno il nome, il ventitreenne Jimmy (interpretato da Lucas Neff) scopre trattarsi di pazza furiosa con l'hobby dell'omicidio seriale. E con la polizia alle calcagna (infatti la beccano). Nove mesi dopo, poco prima di venire giustiziata sulla sedia elettrica, la pulzella sforna una bella bambina che chiamerà Princess Beyonce. Perché Princess Byonce? Ma perché è matta!
Che può fare allora il povero Jimmy: prende con sé la piccola ribattezzandola Hope (speranza) e la porta a vivere a casa con i suoi genitori (i bamboccioni ci sono mica solo in Italia). Così mamma Virginia (Martha Plimpton), il padre Burt (Garret Dillahunt) e la trisnonna Maw Maw (interpretata dal premio Oscar Cloris Leachman) si trovano a gestire come possono l'arrivo dell'inaspettata nipote in una casa che di suo sembra un circo a tre piste.
Nel frattempo Jimmy conosce pure Sabrina (Shannon Woodward,), cassiera nel locale supermercato, e si prende l'ennesima cotta. E come prosegua la trama è ovvio per Jimmy, che di giorno pulisce piscine e la sera è tutto amici e birrette, è costretto a cambiare vita e occuparsi (seriamente?) della piccola Hope. Il risultato è un telefilm commedia che mescola il dolce e il surreale. Un po' come se qualcuno avesse frullato assieme «Tre uomini e una culla», «Little Miss Sunshine», «i Tenenbaum» e «Juno».
Accolta bene dalla critica a stelle e strisce, «Aiutami Hope» tratta così con ironia surreale (tipica di Greg Garcia, il produttore esecutivo che ha all'attivo anche My Name is Earl) temi seriosi come il rapporto tra genitori e figli adulti, disegnando uno spaccato della classe lavoratrice americana.
Ecco perché in USA la serie si è attestata su una media di 6,5 milioni di telespettatori a puntata. Ma si ride anche in italia (a partire dal ciuccio dai colori ipnotici).
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