Arriva il freddo, pneumatici da controllare

Con l’avvicinarsi della stagione fredda torna di attualità la sostituzione degli pneumatici estivi con le gomme termiche o invernali. Un’operazione compiuta da un numero sempre maggiore di automobilisti quando le temperature medie scendono sotto i 7 gradi. Ma è davvero utile o ci si può risparmiare la spesa e il fastidio? «C’è anche chi - risponde provocatoriamente Fabio Bertolotti, direttore di Assogomma, associazione che riunisce i produttori del settore - indossa le infradito nel periodo invernale rischiando un malanno; ma perché, una volta alla guida, mettere a repentaglio la propria incolumità? Gli pneumatici termici garantiscono maggiore sicurezza e comfort nei mesi freddi, con prestazioni superiori in termini di aderenza, motricità e frenata nelle condizioni critiche».
Performance che si ottengono non solo sulla neve e sui fondi ghiacciati, ma anche nel fango, sotto la pioggia e in situazioni simili, altrettanto potenzialmente pericolose. Al posto dei tasselli piani sugli invernali il battistrada è segnato da una fitta teoria di lamelle, il cui effetto ventosa fa la differenza, insieme alla mescola termica, sia sul bagnato che sulla neve, che vi viene opportunamente intrappolata.
«Sul manto innevato - precisa Bertolotti - un’auto che proceda a 40 orari e che monti pneumatici invernali dimezza gli spazi di frenata, mentre con la pioggia a 90 chilometri orari lo spazio d’arresto si riduce fino al 15%». Le gomme termiche possono essere montate in qualsiasi momento, allorché la temperatura si abbassa, con il periodo più idoneo che va da novembre a marzo. Considerando infatti le minime stagionali registrate negli ultimi tre anni in Italia, si rileva come pressoché ovunque (con la sola eccezione di alcune città di mare del Sud) si scenda sotto i 7 gradi. È possibile equipaggiare il proprio veicolo con pneumatici invernali corrispondenti a una qualsiasi delle misure indicate nella Carta di circolazione; inoltre, possono avere un codice di velocità inferiore a quello previsto per la vettura, anche se non al di sotto della categoria Q (160 orari). Ciò che identifica le gomme termiche è la marcatura M+S sul fianco, cui possono aggiungersi alcuni simboli non obbligatori come un fiocco di neve stilizzato o l’icona di una montagna con tre picchi.
Da sottolineare, poi, che il Codice della strada le equipara alle catene da neve montate: ecco allora che in caso di nevicate, il rispetto dell’obbligo posto dall’apposito segnale a sfondo blu recante un copertone con catene (articolo 112 comma 8) viene pienamente soddisfatto. Gli pneumatici da impiegare sono sempre quattro: l’uso di due sole gomme termiche è decisamente sconsigliato. Le catene rappresentano dunque la soluzione in condizioni assai particolari di massiccio innevamento e forti pendenze, con il limite di velocità massima dei 50 orari. «Peraltro - osserva il direttore di Assogomma - mentre si usano gli invernali il treno di gomme estivo non si consuma e il ricovero stagionale è oggi un servizio offerto per pochi euro da numerosi specialisti, abbinato a una copertura assicurativa che garantisce di rientrare in possesso delle proprie gomme».
Dallo scorso luglio Assogomma collabora al progetto «Muoversi in sicurezza» lanciato da Aci Milano, Inail e Regione Lombardia che si concluderà alla fine del 2009 coinvolgendo 2mila lavoratori, per la formazione nelle aziende e la prevenzione dei rischi sulle strade attraverso i principi di mobilità responsabile: incontri che offrono chiarimenti sul Codice della strada e sulla manutenzione, anche con il supporto della Carta d’identità dello pneumatico.

«Abbiamo inoltre firmato un protocollo d’intesa con Fondazione Ania per incentivare, nell’ambito delle iniziative per la sicurezza stradale, l’uso degli pneumatici invernali. C'è però bisogno di dati oggettivi circa i positivi riscontri in termini di minore incidentalità, che in Italia ancora non sono stati raccolti in modo sistematico».

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