Arriva il vincolo, il museo Alfa resta ad Arese

Battaglia vinta. Il Museo dell’Alfa Romeo, con l’intera collezione, resterà dov’è, nella sua sede originaria e originale, ad Arese, dove la produzione dell’azienda automobilistica venne trasferita dal Portello nel 1963. Gli appassionati del marchio del biscione possono finalmente tirare un bel sospiro di sollievo, dopo il fondato timore che l’esposizione permanente potesse essere trasferita a Torino, o - peggio - dispersa in mille rivoli.
Il merito della «conquista» va al sindaco della cittadina alla periferia Nord di Milano, Gianluigi Fornaro, che all’inizio del 2010 - guarda caso l’anno del centenario dell’Alfa Romeo - aveva inviato al ministero dei Beni Culturali una richiesta di vincolo del museo e del suo contenuto, in seguito a un ordine del giorno in tal senso, votato all’unanimità dal consiglio comunale. E il ministero, attraverso il suo «braccio esecutivo» milanese, vale a dire la Soprintendenza per i Beni Architettonici della Lombardia, quella richiesta l’ha accolta. Nei giorni scorsi, infatti, al Comune di Arese e al Gruppo Fiat, proprietario degli edifici dell’ex centro direzionale, che attualmente ospitano museo e «Automobilismo Storico», vale a dire il centro documentazione dell’Alfa, una lettera raccomandata, che conferma l’avvio della procedura di vincolo. La decisione mette dunque al riparo sia il contenitore sia il contenuto: il museo dunque - pur rimanendo di proprietà Fiat - non potrà essere smembrato e dovrà rimanere tale.
Affinché la decisione del ministero diventi operativa, dovranno passare ancora alcune settimane: tempistica imposta dall’iter burocratico che prevede la possibilità per le parti interessate di presentare osservazioni. Poi, il decreto del Consiglio dei ministri, considerato una semplice formalità.
«Di fronte al rischio che l’ultimo pezzo di storia del glorioso marchio in terra lombarda potesse sparire - ha commentato il sindaco Fornaro -, vista l’impossibilità di mantenere in qualche modo un sito produttivo con il marchio del biscione, il comune, supportato dalla popolazione e da tutte le forze politiche, si è mosso come doveva, rivolgendosi direttamente al governo. E la risposta è stata inequivocabile». Ma non c’è il rischio che comunque il gruppo Fiat possa vendere l’intero «giocattolo», abbandonandolo di fatto a se stesso? Una ipotesi che il sindaco si sente di escludere: «Il vincolo è totale, e dichiara indissolubile la collezione dalla struttura che lo ospita. Al massimo Fiat potrebbe fare una proposta di vendita al Comune, e noi siamo qui...».
Il museo, realizzato appositamente nei primi anni ’70 su progetto dell’architetto Vito Latis, è stato inaugurato nel dicembre del 1976. Concepito con criteri innovativi, quasi didattici, è una struttura multipiano a livelli differenziati, particolarmente luminosa e accattivante, che ha la caratteristica di coinvolgere il visitatore rendendolo parte integrante e attiva del contesto. L’edificio ospita circa 120 vetture - il 70% perfettamente funzionanti - che rappresentano la quasi totalità della produzione Alfa Romeo dal 1910, anno della fondazione, agli anni ’80. Ma non solo. L’Alfa è un pezzo di storia non soltanto dell’automobilismo sportivo ma dell’industria - e dell’industrializzazione italiana - tout court. Così, a fianco delle splendide sculture a quattro ruote, ci sono prototipi, motori aeronautici, motori marini da competizione, trattori, e perfino cucine, oltre a una collezione di automobili in scala dei modelli del biscione tra le più complete del mondo. Parallelamente al museo, è in attività «Automobilismo Storico», che conta in tutto sette addetti, tre dei quali impegnati nella manutenzione dei veicoli, gli altri quattro nella gestione del ricchissimo centro di documentazione e dell’archivio (un patrimonio di 50mila immagini digitalizzate, 5000 pubblicazioni tecniche, 3000mila disegni originali, un migliaio di filmati). «Automobilismo Storico» ha anche il compito di curare i rapporti con gli «alfisti» di tutto il mondo (oltre 4.000 contatti all’anno), a cominciare da studiosi, ricercatori e collezionisti, generalmente organizzati in club di marca o di modello, e di curare la partecipazione alle decine e decine di eventi sportivi e commemorativi: dalla rievocazione storica della «Mille Miglia» al Festival of Speed di Goodwood, in Inghilterra, al Concorso di eleganza di Pebble Beach, in California, in programma ogni anno a cavallo di Ferragosto.

E per il prossimo settembre (dal 18 al 26), forse anche per superare i malumori degli alfisti per le celebrazioni del centenario, lo scorso giugno, a dir poco sottotono, il comune di Arese ha organizzato una serie di eventi per chiudere i primi 100 anni di storia del biscione nel migliore dei modi. Info: Museo storico, 02.44429322, www.alfaromeo.it.

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