In Inghilterra, una nota compagnia energetica, la NPower - che sta investendo pesantemente in energia "verde" - ha messo in rete il sito "Climate Cops" (i poliziotti del clima). E' un sito accattivante, rivolto a bambini tra i 7 e gli 11 anni, che invita i giovanissimi a smascherare i più subdoli eco-criminali in circolazione: mamma, papà e i vicini di casa.
Il sito fornisce delle schede scaricabili, le "Climate Crime Cards", che suggeriscono le violazioni da rilevare e offrono lo spazio per aggiungere il nome del colpevole o altri nefandi particolari. Tra i crimini più gravi, lasciare in carica il cellulare quando non è più necess ario, mettere nel freezer un cibo ancora caldo, lasciare la tv in stand by, usare l'asciugatrice in un giorno d'estate. Ovviamente, si tratta di comportamenti che è opportuno evitare e che non costituiscono una buona educazione ambientale, ma l'addestramento proposto ai novelli Climate Cops somiglia terribilmente a un vero e proprio indottrinamento che fa leva sulla paura e sul sospetto.
L'home page del sito si apre con una voce che fa tuonare parole inquietanti: "I cambiamenti climatici stanno distruggendo il nostro pianeta. Più energia sprechi e peggio sarà. È ora che entrino in azione i Climate Cops!" Intanto sullo schermo scorrono le immagini di un uragano. Mentre l'acqua spazza via tutto, arrivano, planando su skateboard volanti, i quattro Climate Cops a cui i bambini inglesi dovrebbero unirsi. E probabilmente i bambini che s'imbatteranno nel sito faranno a gara per entrare nelle fila di questa temibile eco-polizia.
Terrorizzati dall'eventualità di sparire tra le acque di uno tsunami, inizieranno a tenere d'occhio chi in famiglia fa cose che potrebbero scatenare la vendetta della natura. Avranno incubi notturni temendo di aver lasciato la tv in stand by e proveranno rancore nei confronti di genitori non abbastanza sensibili ai problemi ambientali. La strategia del terrore consiste in questo: rendere chiunque, anche il più prossimo, un potenziale nemico.
E tutto ciò, c'è da domandarsi, a che scopo? Soltanto per dare una rinfrescata alla reputazione di un'azienda che produce energia e che appena un anno e mezzo fa era finita nel mirino delle organizzazioni ambientaliste? Le parole sono importanti, diceva Nanni Moretti, ma ancor più lo sono le frasi martellate nella testa dei bambini.
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