Picco di accessi ai pronto soccorso nella giornata di domenica lunedì e martedì che hanno fatto registrare 10.500 accessi, ovvero il 5% rispetto agli stessi giorni della settimana precedente: anche ieri in città risultavano sovraffollati, secondo il monitoraggio di Regione Lombardia (Salutile) l'emergenza urgenza di Niguarda, del pediatrico Buzzi, del Fatebenefratelli, del San Giuseppe e del Policlinico. Sovraffollato anche il pronto soccorso del Sacco, del San Carlo, del San Raffaele, primo segnale dell'arrivo del picco influenzale.
A predirlo l'aumento dell'incidenza delle sindromi simil-influenzali rilevata nella sorveglianza territoriale la settimana scorsa. «A fronte di tale situazione epidemiologica in evoluzione e in attesa del picco influenzale che verosimilmente si verificherà nelle prossime settimane - fa sapere la dg Welfare - è fondamentale tenere alta l'attenzione e fare tutto il possibile per ridurre al minimo il rischio di contagio con virus respiratori. In particolare, è sempre bene ricordare l'importanza delle misure di prevenzione primaria e precauzionali necessarie per tale obiettivo: la frequente igiene delle mani effettuata con acqua e sapone o soluzione idroalcolica, il rispetto delle indicazioni di igiene respiratoria e l'eventuale utilizzo di mascherine per la copertura di naso e bocca in situazioni a rischio, oltre e la vaccinazione». Nelle ultime settimane, infatti, in Lombardia si è registrato un aumento significativo della diffusione dell'influenza con un'incidenza di 14,3 casi per 1000 assistiti, come riportato nell'ultimo report InfluNews (dal 6 al 12 gennaio). Si parla quindi di 5.351 casi, di cui 3.513 nella fascia tra i 15 e i 64 anni, 751 over 65 e 527 tra gli 0 e i 4 anni.
Tale dato, si riflette sia sul numero degli accessi dei lombardi, adulti e bambini, in Pronto Soccorso che sulla percentuale di campioni positivi per virus nel percorso di sorveglianza virologica nei reparti di emergenza urgenza. In particolare, il totale degli accessi nei Pronto soccorso lombardi nella settimana dal 11 al 17 gennaio era stato di circa 63mila di cui circa 8.200 per sindromi respiratorie. Nell'ambito della sorveglianza virologica, inoltre, i virus influenzali sono stati identificati in un terzo dei pazienti (30%) sottoposti a tampone».
«Dopo un periodo di down, ovvero di abbassamento dei casi registrati nel periodo delle festività natalizie ora la stagione influenzale ha preso il via. Il dato attuale di diffusione dell'influenza è inferiore alle previsioni di inizio stagione, anche perché non c'è stata quella prevalenza del virus che ci spaventava di più, cioè l'H3N2 di origine australiana - afferma Fabrizio Pregliasco, virologo e docente di Igiene Generale e Applicata presso l'Università degli studi e direttore scientifico di Osservatorio Virusrespiratori.it - Per il momento, stiamo vedendo infatti un mix tra quel virus e l'A/H1N1, che ha effetti meno pesanti. L'epidemia in corso si sovrappone poi alla persistente presenza di altri virus che interessano le vie respiratorie come il virus respiratorio sinciziale, l'adenovirus e il Covid che, anche se meno aggressivo, è ancora presente nel nostro Paese. Ora con il freddo intenso e la riapertura delle scuole, la situazione sta peggiorando».
«Purtroppo - commenta l'assessore al Welfare Guido Bertolaso - sappiamo che l'influenza ogni anno mette sotto pressione il sistema sanitario, ma ci siamo
adeguatamente preparat. I Pronto Soccorso, pur in presenza di affollamento, stanno reggendo bene, anche grazie alla grande adesione vaccinale che abbiamo avuto: per la prima volta abbiamo superato le 2 milioni di somministrazioni».
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