Francobolli che diventano farfalle, frammenti di buste timbrate che sono onde del mare, intarsi di lettere e ricordi, che, per paradosso, suggeriscono vite future o semplicemente senza tempo, la carta argentata del torrone che, tra dolcezza e asperità, si fa temporale. È una poesia fatta di piccole cose e oggetti abitualmente scartati, ad animare le opere che Giorgio Pirrotta espone nella mostra «Il segno e il sogno», fino al 22 aprile alla Sala Margana, in piazza Margana 41, che, concentrata sulla produzione più recente, rappresentata da collage filatelici e postali, illustra liter della sua ricerca dagli anni Settanta a oggi. Artista del sogno e sognatore dellarte, Pirrotta, attratto dalla pittura già a 5 anni e «prestato» alla grafica fino ai 50, racconta il suo universo creativo, popolato da oggetti che acquisiscono una forma altra, apparentemente distante, in realtà sottilmente legata al tema originario. Trait dunion tra lettura e rilettura, intuizione e concretezza e, dal punto di vista tecnico, figurativo dei primi anni e astratto dei successivi, è la memoria. Di sensi e sentimenti. Così dettagli di buste e bollini di posta prioritaria si fanno protagonisti delle tele come frammenti di vite scambiate, a rischio di essere perdute. Guardandole, Pirrotta intuisce e custodisce, tutela le storie narrate, arricchendo la Storia, quella da manuale, di sfumature quotidiane.
Nel suo mondo di intensa sensibilità, lunica morte possibile e temuta è la distrazione, intesa come dispersione della coscienza dellindividuo e perdita della fantasia, che è tramite per sollecitare lanima, prima che esercizio dellimmaginario.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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