La scoperta del secolo in Egitto

Il Carter del XXI secolo si chiama Piers Litherland e la scoperta, che passerà alla storia, si deve al suo team della New Kingdom Research Foundation

La scoperta del secolo in Egitto
00:00 00:00

Gli amanti dell’egittologia e dei misteri irrisolti potranno trovare un nuovo brivido, cento anni dopo la scoperta della tomba del faraone Tutankamon nel 1922 da parte dell’archeologo inglese Howard Carter. Effettivamente si tratta di un tassello rilevante nella storia dell’antico Egitto e della apertura della tomba intatta di un faraone. “È un momento straordinario per l’egittologia e uno dei più importanti rinvenimenti archeologici degli ultimi anni” ha affermato il Ministro del Turismo e delle Antichità egiziano Sherif Fathy.

Il Carter del XXI secolo si chiama Piers Litherland e la scoperta, che passerà alla storia, si deve al suo team della New Kingdom Research Foundation che sta lavorando da anni in questa direzione in stretta collaborazione con le autorità egiziane. Il gruppo di lavoro negli anni, infatti, aveva scavato 54 tombe nella parte occidentale della montagna tebana a Luxor riuscendo a stabilire l’identità di oltre 30 mogli reali e donne di corte. Ma la scoperta dai contorni di leggenda si è presentata durante le ricerche in un’area nota per le sepolture delle donne della corte dei faraoni a due km dalla Valle dei Re a ovest di Luxor, dove il team ha localizzato una camera funeraria con il soffitto blu a stelle gialle: il segno evidente della sepoltura di un faraone. Ai microfoni della BBC Litherland ha dichiarato: “Quando sono uscito dalla tomba l’unica cosa che ho potuto fare è stato scoppiare in lacrime”.

Si tratta della tomba di Thutmose II, l’unica non ancora scoperta della XVIII dinastia, cercata da due secoli. Nel 1881, infatti, si erano ritrovati i suoi resti mummificati a Deir el-Bahari dove erano stati trasferiti nel 975 a.C. (ora si trovano dal 2021 al Museo Nazionale della Civiltà Egiziana) ma il luogo di sepoltura originale non era mai stato localizzato. Thutmose II, antenato di Tutankhamon, regnò 3500 anni fa (tra il 1493 e il 1479 a.C.). Secondo le analisi fatte sulla mummia il faraone morì tra i 25 e 30 anni per una malattia debilitante come dimostrano i segni lasciati sul suo corpo ricoperto di chiazze e cicatrici. La sua notorietà storica si deve al matrimonio con la sorellastra figlia di Thutmosi I, la grande regina Hatshepsut considerata uno dei più grandi regnanti egizi di tutti i tempi e una delle poche donne che a pieno titolo governò sul trono dei figli di Ra.

La tomba si apre su una grande scalinata e un grande corridoio discendente seguito da un passaggio lungo dieci metro con una apertura di 40 cm quadrati in cui gli archeologi hanno dovuto strisciare per entrare nella camera funeraria del faraone che si è aperta davanti a loro con il soffitto blu tempestato di stelle e scene dell’Aduat (il testo religioso riservato ai faraoni per favorire magicamente il loro passaggio all’aldilà).

I primi oggetti trovati all’interno portano iscrizioni con i nomi di Thutmose II e Hatshepsut e hanno offerto le prove definitive di questa entusiasmante scoperta.

«I reperti scoperti - ha dichiarato Mohamed Ismail Khaled, segretario generale del Consiglio supremo delle antichità dell’Egitto - sono un’importante aggiunta alla storia dell’area archeologica e al regno di Thutmose II. Per la prima volta è stato trovato il corredo funerario di questo faraone, del quale non esiste alcun reperto nei musei di tutto il mondo». Il dottor Litherland ritiene che la tomba sia stata allargata sei anni dopo la sepoltura e la maggior parte del contenuto sia stato spostato in un altro luogo in tempi antichi. Ritiene di avere un’idea di dove possa trovarsi questa seconda tomba del re che potrebbe essere ancora intatta e piena di tesori. La scoperta propone quindi un avvincente sequel. La notizia si aggiunge mediaticamente a un altro importante evento di quest’anno in Egitto.

Il prossimo 3 luglio (come dichiarato dalle autorità egiziane) si aprirà finalmente al pubblico il Grand Egyptian Museum (GEM) o Museo di Giza che diventerà il più grande museo egizio al mondo e uno dei più grandi musei archeologici dedicati ad un’unica civiltà con i suoi 100 mila reperti su 500 mila mq a due km dalle grandi piramidi.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica