Asili di quartiere, il Comune dimezza i prezzi

Nati in Nord Europa, hanno orari flessibili

Letteralmente significa «mamma di giorno». È una forma di mutuo-aiuto fra le famiglie per seguire ed educare i bambini fra zero e tre anni senza ricorrere agli asili nido. «Tagesmutter», questo il termine in lingua originale, è già da tempo realtà nei Paesi del Nord Europa. A Milano è arrivato nel 2004 in forma sperimentale. Oggi non solo coinvolge 40 famiglie e altrettanti bimbi, ma è finanziato dal Comune, che per questo anno scolastico ha deliberato uno stanziamento di 75mila euro.
In alcuni quartieri della città gruppi di donne decidono di mettere a disposizione il proprio tempo e le proprie case per seguire i bambini le cui mamme sono al lavoro. L’ambiente è più informale di un normale asilo nido. I gruppi di piccoli molto più ristretti, al massimo quattro bimbi. Il tutto con costi decisamente più bassi: 5,50 euro l’ora. Che diventano 2,50 a carico delle famiglie grazie al contributo di tre euro garantito da Palazzo Marino.
«Ciò che vogliamo - spiega l’assessore comunale ai Servizi sociali Mariolina Moioli - è favorire la creazione di reti di sostegno per le famiglie, nell’ottica della sussidiarietà e del mutuo aiuto. Favorire servizi flessibili significa andare incontro alle necessità delle famiglie e di ogni bambino, delle sue abitudini». Il vantaggio di Tagesmutter, infatti, al di là dell’aspetto economico, riguarda la flessibilità del servizio. Le mamme concordano gli orari fra loro, senza essere legate ai ritmi degli asili nido più istituzionalizzati. Inoltre, i bambini sono affidati a persone di fiducia. Di solito, infatti, le famiglie, che abitano nello stesso quartiere, si conoscono reciprocamente. Senza contare che le «educatrici» sono selezionate direttamente dai Servizi per l’infanzia.
Il servizio è stato introdotto in via sperimentale nel 2004. Da allora è cresciuto di continuo. Nel 2005 è stato riconosciuto ufficialmente da una legge regionale: coinvolgeva 19 famiglie e altrettanti bambini in sei sedi sparse in varie zone della città.
Nell’anno scolastico 2006/07 i bimbi e le famiglie sono diventati 31 e hanno usufruito del servizio in 11 sedi.

Quest’anno - da gennaio a luglio - i piccoli e le famiglie sono diventati ben quaranta, mentre i luoghi deputati all’accoglienza sono nove, e si trovano in zona 3 (viale Abruzzi 82, via Valvassori Peroni 71 e via Crescenzago, 24), in zona 4 (via Omero 22, via Avezzana 18, via Masotto Umberto 11), in zona 6 (via Ripa di Porta Ticinese 119) e infine in zona 8 (via General Govone 56 e via Pellizza da Volpedo 43).

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