Piero Pizzillo
Denunciata per evasione, è stata assolta con formula piena perché il suo campanello non funzionava. Il giudice Giuseppe Dagnino, accogliendo la tesi del difensore, Piero Franzosa, e, ovviamente, dopo aver esaminato a fondo il caso, è giunto alla conclusione che il fatto contestato alla trentenne Monica T. non sussiste. Tutta colpa del campanello, appunto. Eppure, erano più che giustificate le gocce di sudore che (caldo a parte) imperlavano la fronte dellimputata, prima della lettura del verdetto. Il pubblico ministero aveva chiesto 7 mesi di reclusione. Condanna da scontare, considerati i precedenti penali. Monica T. è agli arresti domiciliari per un residuo di pena per reati contro il patrimonio, ma ottiene il permesso di lavorare in unimpresa di pulizie. Quando esce per far la spesa, e quando rientra, deve avvertire i carabinieri. Una volta non adempie allobbligo e le contestano levasione. Qualche giorno dopo, alle tre di notte, i militari premono il bottone del campanello, collegato allappartamento (4 piano), che si trova allesterno del palazzo. Suonano più volte, nessuno risponde, dopo un quarto dora vanno via.
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