Asta Bot, il tasso è sceso sotto il 2% E lo spread va giù

Buone notizie per il debito pubblico italiano, legato agli interessi dei titoli di Stato. Nell'asta dei bot a sei mesi il tasso è sceso all'1,969%. Lo spread scivola a 403 punti

Asta Bot, il tasso è sceso sotto il 2% E lo spread va giù

Il tasso dei bot a sei mesi, nell’asta di oggi, scende sotto il 2%, all’1,969%, con un calo di 1,282 punti percentuali sull’asta precedente. È la prima volta che torna sotto la soglia del 2% dal giugno del 2011. Oggi sono stati collocati 11 miliardi di titoli, l’intero ammontare dell’offerta a fronte di una domanda più elevata. Il tasso per i bot a sei mesi è calato dal 3,251% del 28 dicembre all’1,969%, ai minimi dall’1,664% dello scorso maggio. Il tasso per i bot a 12 mesi è invece arretrato al 2,214%. L’importo offerto è stato di 8 miliardi per i bot a sei mesi e di 3 miliardi per i bot a 12 mesi.

Lo spread in calo

Immediate le conseguenze sul mercato del debito: lo spread tra btp decennali e Bund tedeschi equivalenti è sceso sotto quota 400 punti a un minimo di 398 per la prima volta dallo scorso 5 dicembre, con il rendimento arretrato al 5,8%. Al World Economic Forum di Davos il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, ha commentato in questo modo: "La prima cosa da fare è combattere le cause della crisi. Questo è stato fatto in molti paesi. Dove ciò sta avvenendo gli sviluppi dei mercati sono positivi. Questo sta avvenendo in Italia, sta avvenendo in Spagna e osserviamo che la fiducia sta gradualmente ritornando".

Il segretario generale dell’Ocse, Angel Gurria, auspica che i mercati "si comportino in modo coerente con l’Italia e che riconoscano l’enorme miglioramento che è avvenuto a livello di sostenibilità". I mercati, però, restano in tensione per le difficili trattative sul debito greco.

E' la Bce ad avere il cerino in mano: deve decidere se accettare, o meno, le perdite sui 45 miliardi di bond greci che detiene, come richiesto sia dalle banche che dal Fmi. Il commissario Ue agli Affari Economici, Olli Rehn, ha detto che l'intesa è vicina. Ma i mercati, per il momento, restano cauti.

 

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