Astra vuole vincere ancora Opel prepara la battaglia

FrancoforteOpel Astra si presenta al pubblico in largo anticipo sull’introduzione ufficiale al prossimo Salone di Francoforte. Lo fa perché si sente sicura del fatto suo. E della rilevante eredità cui può attingere. In primo luogo, quella che le lascia l’edizione attuale, che in quattro anni è stata prodotta in oltre 2,2 milioni di unità, un grande successo in relazione a una vita relativamente breve. Ma l’attuale Astra è stata la prima, dopo anni, a far registrare un alto gradimento, non solo nella versione wagon, ma anche in quella berlina a due volumi, a tre o cinque porte.
Segno che l’evoluzione dello stile Opel aveva preso la giusta direzione per riconquistare il cuore del pubblico delle compatte di segmento C, come, a partire dal 1962, avevano saputo fare generazioni di Kadett e, poi, di Astra.
Malcolm Ward, responsabile del progetto stilistico della nuova Astra, ha saputo cogliere gli spunti vincenti del modello precedente e li ha immessi nell’evoluzione del design inaugurata da Insignia, le cui forme fluide ed eleganti hanno conquistato un consenso superiore alle attese. La nuova Astra è una vettura importante, lunga 4,4 metri, 173 mm più dell’attuale, e il suo passo è cresciuto ben di 71 mm. È un dimensionamento da berlina di segmento D, ma in un «pacchetto» dall’aspetto giovane, muscoloso e compatto.
L’obiettivo è di proporre una berlina per famiglia ancora più versatile e funzionale dell’attuale ma che, anche nel prezzo, si confermi largamente accessibile. L’abitabilità interna è straordinaria, sia per i cinque occupanti per cui verrà omologata, sia per il vano bagagli da quasi 400 litri. Ward ha usato con competenza tutti i centimetri in più che è riuscito a conquistare. E l’interno è veramente di una classe molto pregevole in ogni dettaglio: dalla plancia, e relativo gruppo strumenti, alla funzionale console, alla configurazione anatomica dei sedili.
Il modello usa i 17 centimetri in più per assumere forme ancora più levigate e slanciate, ma senza eccessi e senza spigolosità. Le linee sono fluenti e snelle, con il profilo anteriore affilato, il parabrezza fortemente rastremato e una sezione centrale forte ed elegante, che si chiude con il montante posteriore il cui disegno triangolare richiama, anche in questa prima versione a 5 porte, il tema del coupé, grazie anche al profilo ben conformato del portellone.

La vista posteriore merita un commento specifico perché trasmette una sensazione di muscolarità, in ragione della carreggiata molto larga e della adozione di pneumatici da 19 pollici ultra ribassati e di sezione maggiorata.

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