Attacco terroristico, Linate fa le «prove»

Finto crash fra un aereo e un’autocisterna: scalo chiuso per venti minuti. Nessun vettore ha prestato il proprio mezzo per scaramanzia

Claudio De Carli

Simulazione di attacchi terroristici negli aeroporti, prove volute espressamente dal ministero degli Interni che a marzo ha chiesto all’Ente nazionale aviazione civile di dare disposizioni in tal senso. Lo scopo evidente è quello di capire quale grado di risposta sia in grado di fornire ogni singola aerostazione, in relazione alla sua posizione sul territorio e alla disposizione interna delle sale e dei vari check-in. Linate ne ha effettuata una a maggio quando è stato simulato un attacco ai check-in da parte di un gruppo di terroristi. La prova è stata effettuata durante le ore notturne, quindi a stazione chiusa: un commandos confuso fra altre comparse ha simulato l’irruzione all’interno dell’aeroporto, attacco subito fronteggiato e risolto dagli uomini dei Nocs. Questo tipo di esercitazione è ritenuta fra le più reali: viene decisa nel giro di pochi giorni e ne vengono informate solo alcune componenti aeroportuali, tutto si svolge nella massima segretezza.
Il ministero degli Interni ha stabilito tre tipi di simulazione di gradi diversi. L’ultimo è assolutamente top secret, praticamente improvviso, ne sono al corrente oltre a polizia, carabinieri e guardia di finanza, solo Enac e il gestore Sea. Il Viminale ha chiesto che queste operazioni siano costanti per mantenere alta l’attenzione e quindi la sicurezza all’interno degli aeroporti. Al termine della simulazione ogni componente deve compilare un questionario specifico che viene poi analizzato in una seduta plenaria.
In precedenza negli aeroporti venivano effettuate simulazioni di incidenti fra aeromobili o con mezzi che circolano durante una normale giornata di lavoro. Proprio domenica mattina a Linate ne è stata effettuata una alle 10,30: un’autocisterna carica di carburante che sta viaggiando verso la torre di controllo incrocia un aereo fermo in un’area di parcheggio. L’impatto non è tremendo, quanto basta però per mettere fuori uso un’ala dell’aeromobile mentre l’autocisterna va immediatamente a fuoco. Questo è stato lo scenario di un possibile crash nell’aeroporto di Linate ipotizzato da Enac. La simulazione è stata effettuata per mettere alla prova tutte le componenti coinvolte nelle procedure di emergenza così come da direttive precise del ministero degli Interni. Una curiosa coincidenza ha voluto che appena stabilito lo scenario della prova, questo incidente sia realmente accaduto nell’aeroporto di Miami, quindi a disposizione degli osservatori c’erano anche fotografie e dichiarazioni di chi è dovuto realmente intervenire per fronteggiare una collisione simile.
Enac è comunque andata oltre il reale incidente di Miami: ha previsto che sull’aereo ci fosse l’equipaggio già pronto per accogliere i passeggeri e che ci fossero poi sei feriti, di cui due gravi, per testare anche la tempestività dei soccorsi e il collegamento sia con il presidio medico interno all’aeroporto sia con gli ospedali. L’impatto è stato simulato nell’area di sosta 29, proprio sotto la torre di controllo di Linate, fra un bus della Sea per il trasporto passeggeri e un’autocisterna con 50 quintali di carburante, dopo che Enac aveva inutilmente chiesto a varie compagnie aeree di mettere a disposizione un aeromobile per la simulazione.

Nota curiosa: nessuna compagnia ha accettato di fornire l’aereo per non abbinare all’incidente, seppur finto e assolutamente sicuro, il proprio nome.
A breve è prevista una nuova simulazione di attacco terroristico, probabilmente a Malpensa.

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