Ettore Messina sta per tornare. Uno dei più grandi allenatori d'esportazione che l'Italia abbia prodotto in questi anni, sta facendo le valigie da Madrid. Resterà in Spagna fino a giugno, c'è da rispettare la scuola dei figli. Poi chissà che Milano non chiami. Una città ed una granbde squadra che manca al suo curriculum. «Io ad allenare l'Armani Jeans? Ne parlano tutti - ha detto l'ex coach del Real Madrid stamani a Milano per la presentazione di un corso della Bocconi - ma vedremo se a fine stagione qualcuno riterrà di dover cambiare una situazione che non mi sembra cattiva».
Messina difende Peterson e chide tempo per lui come lo ha chiesto per se stesso: al Real non hanno saputo attendere e lui ha preferito andarsene. «Mi sembra che Peterson sia la persona più indicata per fare un lavoro eccellente. Tutte queste sono solo ipotesi».
Niente di fatto neppure per un ipotetico approdo in nazionale italiana: «C'è già Pianigiani, non fatemi litigare con le persone«, ha aggiunto rivolgendosi ai cronisti presenti.
La sua avventura a Madrid si è conclusa perchè «si era pensato che con l'arrivo di un allenatore di prestigio - ha detto Messina - a quel punto gran parte del lavoro era già stato fatto. In realtà ci vuole coesione sia in campo che negli uffici».
Idea che lo accomuna perfino a Josè Mourinho. L'allenatore portoghese non smette di raccontare il sogno: tornare in panchina in Inghilterra, a dispetto delle esperienze in Italia e Spagna. Anche Mourinho ha vita dura: al Real vogliono vincere subito e senza giocar male.
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