Attese troppo lunghe? Rivoluzione in ospedale: si opera anche di sera

Al neurologico Besta i chirurghi lavorano fino alle 19 e le risonanze magnetiche si prenotano fino a mezzanotte. Il Galeazzi e il policlinico San Donato fissano gli esami persino nel fine settimana per abbattere le liste d’attesa

Attese troppo lunghe? 
Rivoluzione in ospedale: 
si opera anche di sera

Esami by night e sale operatorie aperte fino a sera. Per abbattere le liste d’attesa, la sanità lombarda fa gli straordinari e prolunga gli orari di lavoro. E così non è raro che i pazienti si sentano dare appuntamento per una risonanza magnetica alle 23 inoltrate. Solitamente nei reparti si chiudono i battenti al massimo alle 17 e si smette di operare nel primo pomeriggio.
All’ospedale neurologico Besta si sono ribaltate le regole: ci sono troppe persone che aspettano un intervento o una diagnosi. La stessa cosa accade al reparto di radiologia del Galeazzi, dove spesso sono gli stessi pazienti a chiedere visite dopo cena per non perdere ore di lavoro o a fissare l’appuntamento il sabato fino alle 15. Pure al policlinico San Donato si è arrivati a tenere accesi i macchinari anche il sabato e la domenica e si va avanti fino a mezzanotte pur di garantire risonanze a tutti in tempi brevi. Il metodo sembra funzionare, eccome. Tanto che a breve anche il Policlinico di Milano seguirà l’esempio dei colleghi.
"Abbiamo a disposizione macchinari super costosi - spiega Carlo Lazzaro Solero, direttore della divisione di Neurochirurgia del Besta - che dopo quattro o cinque anni vengono dichiarati "vecchi" senza che siano stati utilizzati al massimo, come potrebbero". In sostanza è come avere una Ferrari e tenerla a invecchiare in garage. Con gli esami radiologici fino a mezzanotte, per tre sere alla settimana, si sfruttano all’osso le macchine e si "abbattono le liste d’attesa". Solero, dopo un’esperienza maturata anni fa a Pittsburgh, ha importato l’idea nel suo ospedale, dove ora si lavora a tutta birra.
Idem nelle sale operatorie. Le équipe del Besta vanno avanti anche fino alle 7 di sera e presto riusciranno ad operare anche fino alle 20. "In questo modo - puntualizza il direttore sanitario Giuseppe Brazzoli - negli ultimi sei mesi siamo riusciti ad effettuare 100 interventi in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e il nostro obbiettivo è arrivare a 1.200 interventi all’anno contro i mille di adesso". Significa che i pazienti che aspettano un’operazione (e quelle effettuate al Besta sono per lo più operazioni neurologiche delicate) ha buone speranze di essere ricoverato prima del tempo. Le liste di persone in coda non sono di poco conto. "Teniamo presente - aggiunge Brazzoli - che il 50-60 per cento delle richieste arriva da pazienti fuori regione". Per far fronte all’enorme carico di lavoro, l’ospedale ricorrerà a incentivi, gettoni e straordinari per il personale infermieristico e medico. Ma è chiaro a tutti, nei reparti, che gli orari di oggi vadano cambiati. "Ora - spiega il direttore sanitario - abbiamo quattro sale operatorie: due sono aperte fino a metà pomeriggio e una va avanti fino alle 19. Quando avremo anche la quinta sala sarà più facile gestire le équipe e ci saranno meno ritardi". Adesso invece, se salta un intervento o se c’è qualche imprevisto, la coda delle operazioni si ripercuote su tutta la giornata. "E anche sulla tabella di marcia del giorno dopo" aggiungono i chirurghi, che già ora fanno i salti mortali per assicurare i tempi d’attesa previsti dalla legge regionale per i casi più gravi.


Vista la quantità di richieste, anche gli ambulatori dell’ospedale crescono: le sale passano da 14 a 26 e in numero delle visite è stato raddoppiato, tanto che si prevedono circa mille prime visite in più entro la fine dell’anno. Altro metodo per ridurre i tempi d’attesa, che in media sono già calati da 59 a 53 giorni.

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