Siamo nel 452. Attila, re degli unni, ha distrutto Aquileia. Fra le rovine c'è Odabella, figlia del signore della città: esalta il coraggio delle donne italiche. Per Attila è amore a prima vista, mentre Odabella subito medita di ucciderlo, ha in testa un piano. Anche Ezio, generale romano, ha un piano: proporre al re barbaro di spartirsi i territori. Non se ne parla, replica il condottiero barbaro che rifiuta sdegnato. Anzi, vuole Roma. Di fatto, arriva alle porte della città eterna. I giochi sembrano fatti, ma una notte ha un incubo, un vecchio gli impedisce di conquistare il luogo sacro. Al risveglio dal sogno funesto segue la realtà. Il barbaro incontra papa Leone: è lui il vecchio dell'incubo. Attila lo riconosce, è terrorizzato. La cosa non sfugge al cerchio magico che per la prima volta vede il leader barcollare.
Nel frattempo Foresto, l'amante di Odabella, ordisce un piano per uccidere Attila, avrà come alleato anche Ezio. La strategia: una delegazione romana si presenterà nell'accampamento barbaro, durante l'incontro verrà offerto al re unno un calice avvelenato. Odabella sventa tutto, sottrae il calice salvando Attila. Che la vuole sposa subito. Lei accetta ma a patto che Foresto, che ha confessato la strategia del regicidio, venga salvato.
Colpo di scena? La fanciulla di Aquileia s'è innamorata del flagello di Dio? Niente affatto. Attila lo vuole uccidere con le proprie mani. Riuscirà. I tre sono così vendicati. Odabella rende giustizia al padre. Foresto riscatta lo strazio della propria patria, Ezio il sangue versato dagli invasori.Paf
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