I sospetti sul Qatargate ora portano a Panama. L'antiriciclaggio di Atene ha contattato nei giorni scorsi le autorità dello Stato dell'America Centrale chiedendo informazioni su possibili trasferimenti di denaro dal Qatar a conti appartenenti all'europarlamentare Eva Kaili, l'ex vicepresidente dell'Europarlamento indagata per corruzione e detenuta a Bruxelles. Gli investigatori ipotizzano infatti che parte dei pagamenti provenienti dal Qatar siano stati inviati direttamente da Doha a Panama, su presunti conti correnti riconducibili all'eurodeputata greca o ai suoi famigliari.
I sospetti sui conti correnti a Panama
In particolare, la richiesta delle autorità greche ha fatto seguito ad alcune voci rimbalzate sui social - e però smentite a stretto giro dal legale di Kaili - su un presunto conto intestato all'ex vicepresidente e ai suoi genitori presso la panamense Bladex Bank. Gli avvocati della donna hanno parlato di documenti falsi e ribadito l'estraneità della loro assistita. I fatti sono tutti da accertare e per questo Atene ha chiesto aiuto allo Stato centroamericano, che tuttavia raramente collabora con indagini del genere svolte da autorità straniere. Intanto l'ex esponente socialdemocratica si trova ancora in carcere, da dove continua a ribadire di non aver nulla a che fare con i traffici del compagno Francesco Giorgi e del suo ex capo Antonio Panzeri, anch'essi travolti dall'indagine.
Le richieste dell'antiriciclaggio di Atene
Il presidente dell'autorità antiriciclaggio greca, Charalampos Vourliotis, ha inviato nei giorni scorsi una richiesta urgente alle autorità di Panama chiedendo di essere informato sull'esistenza di rimesse da circa 20 milioni di euro trasferite dal Qatar a conti che potrebbero essere stati aperti da Kaili o dai suoi familiari. Il sospetto è infatti che ci siano nuove piste da percorrere, dalle quali emergerebbe la presenza di altri soldi oltre ai 750mila euro cash ritrovati nell'abitazione dell'ex eurodeputata. Vourliotis, secondo fonti di stampa, avrebbe chiesto ai funzionari di Panama di verificare se ci siano conti a nome di Kaili o dei suoi familiari, nonché copie delle loro eventuali transazioni finanziarie, e se ci siano cassette di sicurezza presso le banche panamensi appartenenti alla famiglia dell'ex eurodeputata.
La megavilla a Paros
Le autorità greche avrebbero anche domandato a Panama se ci sono prove dei possibili investimenti realizzati nel settore immobiliare da Kaili. La scorsa settiimana, era trapelata la notizia di accertamenti degli investigatori su un appezzamento di terreno di quasi 1 ettaro acquistato sull'isola di Paros da Kaili e dal suo compagno.
L'acquisto del lotto, come riportato dai media ellenici, sarebbe stato effettuato dalla coppia nove mesi fa per un costo stimato attorno ai 300mila euro. Pare che le autorità abbiano avviato controlli anche per accertare le modalità di pagamento di quel terreno, destinato probabilmente alla costruzione di una villa con piscina.
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