"Nomina a tempo offensiva". Giorgio Palù si dimette dalla presidenza dell'Aifa

Si è dimesso dal suo incarico il presidente dell'Aifa, Giorgio Palù: il virologo accusa apertamente il governo e il ministro Schillaci soprattutto sulla scadenza del suo mandato. "Umiliante la durata di un anno"

"Nomina a tempo offensiva". Giorgio Palù si dimette dalla presidenza dell'Aifa
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Come un fulmine a ciel sereno, questa mattina sono arrivate le dimissioni del presidente dell'Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco), Giorgio Palù: nelle prime dichiarazioni raccolte dall'AdnKronos, quello che ormai è l'ex numero uno dell'Agenzia ha dichiarato che il motivo per cui lascia l'incarico non riguarda soltanto la differenza di vedute con ministro e governo ma un mandato a tempo che reputa "offensivo".

Le dichiarazioni di Palù

"Vi comunico, dopo un'attenta meditazione, che la mancata sintonia col ministro e l'assenza di risposte dal governo mi costringono a dare le dimissioni da presidente nominato di Aifa 'hic et immediatè": con queste parole ha comunicato la fine del suo incarico. Il messsaggio è stato rivolto ai consiglieri del consiglio di amministrazione e ai direttori dell'ente durante un incontro informale che si è tenuto nella mattinata di giovedì 22 febbraio. L'agenzia di stampa ha potuto visionare anche la seconda parte del messaggio di Palù dove recrimina "la totale assenza di ascolto da parte del ministro nelle scelte operate per Aifa", come riporta uno dei passaggi.

In particolare il virologo di 75 anni nato a Oderzo (Treviso) sostiene che il mandato a tempo sia "offensivo ed umiliante nei confronti della mia persona e del mio profilo scientifico professionale il contenuto del DM 13:04:25 UTC; in particolare la durata di un anno del mandato conferitomi sulla base dell'art. 5 c. 9 del DL 6.7.2012 n. 95, scelta quantomeno equivoca sul piano giuridico", come recita il testo pubblicato dall'Adnkronos

Palù ha poi aggiunto come il suo primo incarico come presidente quando era già in pensione "è avvenuto con mandato quinquennale da parte del precedente ministro della Salute". E ancora: "Per di più, l'interpretazione restrittiva della norma da parte del ministro attuale viene adottata esclusivamente nei miei confronti, in netto contrasto con i decreti di nomina appena assunti dallo stesso ministro per pensionati ultrasettantenni chiamati a dirigere l'ISS (Istituto Superiore di Sanità, ndr) o a partecipare come consulenti nella CSE di Aifa".

Giorgio Palù ha infine sottolineato che il problema non è di natura economica per la mancata retribuzione del suo incarico che "non mi preoccupa di certo", ricordando di aver già lavorato per tre anni come presidente dell'Aifa "senza ricevere alcun compenso nè gettone di presenza, rifiutando anche di essere titolare di carta di credito dell'Ente". L'accusa di Palù riguarda la "disparità di trattamento rispetto ad altri presidenti di ente pubblico in pensione, beneficiari, contestualmente alla nomina, della legge 24 gennaio 1978 n.14, legge che nel mio caso, ancora una volta, non trova applicazione", conclude.

Dopo le dimissioni, sempre all'AdnKronos Palù ha fatto sapere di essere

stato orgoglioso "di aver portato la riforma dell'Agenzia italiana del farmaco Aifa, di averla concepita, promossa e in larga parte redatta, e spero che questo sia utile all'agenzia. Non ho molto altro da dire".

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