Alcoltest, la sentenza: bastano alito e testimonianza degli agenti per provare l'ubriachezza

La sentenza della Cassazione stravolge tutto. Esprimendosi su un caso i giudici affermano che è sufficiente ciò che osservano gli agenti per sapere se una persona è ubriaca

Alcoltest, la sentenza: bastano alito e testimonianza degli agenti per provare l'ubriachezza
00:00 00:00

Importante sentenza della Cassazione che rischia di portare cambiamenti determinanti per quanto concerne la sicurezza stradale: a quanto pare, infatti, alcoltest o meno, a contare sarebbero principalmente quegli elementi che gli agenti delle forze dell'ordine sono in grado di valutare anche senza ricorrere all'uso dello strumento, come stato psico-fisico, odore di alcol nell'alito e quant'altro.

Il caso in esame

I giudici della Suprema Corte si sono espressi su un caso avvenuto nel Bresciano. L'anno scorso, la corte d'appello di Brescia aveva parzialmente riformato la sentenza di primo grado emessa dal tribunale, concendo la non menzione della condanna nel casellario giudiziale dell'imputato, a cui però era stata confermata la condanna a 6 mesi, con tanto di pagamento di 1.500 euro, e la revoca della patente. L'uomo, infatti, era stato trovato ubriaco alla guida dopo aver provocato un incidente. Il protagonista di questa vicenda, tuttavia, aveva impugnato la sentenza con i suoi legali, sostenendo che le autorità si fossero basate solo sulle dichiarazioni degli agenti, e che"in assenza di dati tecnici obiettivi, non sarebbe possibile stabilire in termini certi il livello di alcol effettivamente presente nel suo sangue al momento dei fatti, non potendosi evincere elementi sintomatici tali da ritenere superata la suddetta soglia dai soli elementi riferiti dai testi circa la presenza di uno stato confusionale, di avvenuti urti della sua autovettura con il cordolo del marciapiede e della mancata risposta alle sollecitazioni degli agenti".

Le argomentazioni presentate dall'imputato, tuttavia, non hanno convinto la Cassazione, che ha respinto il ricorso. Per gli ermellini, infatti, basterebbero gli elementi valutati dagli agenti per stabilire se una persona si trova in uno stato di alterazione psico-fisica per abuso di alcol. L'alcoltest, dunque, non sarebbe determinante. Il giudice, in sostanza, può basarsi anche sulle sole valutazioni riportate dalla polizia stradale.

Qualcuno, tuttavia, potrebbe obiettare che con ciò viene a mancare l'obiettività. Sarebbe tutto a discrezione dell'agente. Ecco perché questa sentenza della Cassazione creerà sicuramente dibattito. Chiaramente, dopo una sentenza del genere, vi è la concreta possibilità che certi tipi di condanne scatteranno più facilmente, senza che vi siano degli accertamenti clinici.

Le motivazioni della sentenza

Nella sentenza della Cassazione, riportata da Il Messaggero, si legge che "poiché l'esame strumentale non costituisce una prova legale, l'accertamento della concentrazione alcolica può avvenire in base ad elementi sintomatici per tutte le ipotesi di reato previste dall'articolo 186 del Codice della strada e qualora vengano oltrepassate le soglie superiori la decisione deve essere sorretta da congrua motivazione".

I giudici della Corte di Cassazione, dunque, ritengono che "in assenza di un espletamento di un valido esame alcolimetrico, il giudice di merito può trarre il proprio convincimento in ordine alla sussistenza dello stato di ebbrezza di adeguati elementi obiettivi e sintomatici, che nel caso in esame i giudici di merito hanno congruamente individuato in aspetti quali lo stato comatoso e di alterazione manifestato dall’imputato alla vista degli operanti, certamente riconducibile ad un uso assai elevato di bevande alcoliche, certamente superiore alla soglia di 1.50.

Per come evincibile dalla riscontrata presenza di un forte odore acre di alcol, nonché dall'assoluta sua incapacità di controllare l'autoveicolo in marcia e di rispondere alle domande rivoltegli dagli agenti di polizia giudiziari".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica